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[W+(D-d)] x TQ / M x Na
No, non siamo su un blog di matematica, ma è solo la formula che ha dato avvio al Blue Monday, il cosiddetto giorno più triste dell’anno, che fa sbizzarrire la creatività dei brand tutti gli anni, ogni terzo lunedì di gennaio!
Cos’è e come nasce il Blue Monday
Nel 2004, uno psicologo dell’Università di Cardiff di nome Cliff Arnall elaborò una formula che indica che il terzo lunedì di Gennaio la maggior parte delle persone si sente triste. Vediamola bene insieme:
- W = weather / meteo
- D = debt / debito
- d = monthly salary / stipendio mensile
- T = time since Christmas / tempo trascorso da Natale
- Q = time since failing New Year’s resolutions / tempo trascorso dal fallimento dei nostri propositi per il nuovo anno
- M = low motivational levels / bassa motivazione
- Na = feeling like you need to do something / sensazione di dover agire
Quindi un mix di tristezza post natalizia, notti fredde e buie e buoni propositi non rispettati fa sì che in questo giorno si concentri tutta la tristezza dei possibili acquirenti, almeno secondo la formula sopra.
E allora perché non rallegrare questi consumatori? Magari facendo in modo che spendano di più e al tempo stesso si sentano più fedeli verso un certo brand?
È proprio ciò che fece Arnall nel 2004 quando Sky Travel, un’azienda di vacanze ormai fallita, gli chiese una “formula scientifica” per scoprire quando le persone sono più propense a prenotare una vacanza. L’assunto di partenza fu proprio che più ci si sente tristi, più si è propensi a prenotare un volo.
Da quel momento in poi, di fatto da una trovata pubblicitaria senza alcuna base scientifica, il terzo lunedì di gennaio è stato ufficialmente soprannominato “Blue Monday”.
E ogni anno le aziende non perdono l’occasione per dare sfogo a creative campagne di marketing, in un mese in cui la magia del Natale svanisce rapidamente e la tristezza di gennaio si fa sentire.
Quindi, in che modo il Blue Monday si inserisce nel marketing dei brand?
Ci sono modi diversi in cui le aziende utilizzano il Blue Monday. Non mancano giochi di parole (di colore soprattutto) e ironia, identificando gli interessi degli utenti consumatori per offrire loro ciò che cercano, come un viaggio per combattere la tristezza appunto!
La strategia più utilizzata è quella di diffondere il buonumore strappando un sorriso e sovvertendo l’idea di tristezza legata a questo giorno.
Vediamolo nel concreto, con alcuni esempi di campagne dagli anni passati.
Tre UK (2016)
Un Real Time Marketing che strappa una risata, letteralmente, attraverso un tweet che dà un motivo per sorridere

Skipper (2021)
Allo stesso modo anche Skipper cerca di strappare una risata ribaltando il concetto di tristezza con ironia

Tempo (2022)
Anche Tempo ironizza sul concetto stesso di tristezza legato al lunedì e al mese di gennaio, una combinazione notoriamente faticosa.

Netflix (2021)
Netflix molto semplicemente sfrutta la giornata per proporre dei titoli a catalogo da tutti ritenuti divertenti: semplice ma efficace

Easy Jet (2016)
EasyJet già nel 2016 optava per un approccio diverso, utilizzando la sua famosa combinazione di colori per trasformare il Blue Monday in “Orange Monday”. Per l’occasione è stato anche lanciato un social contest con in palio due biglietti di andata e ritorno per l’Europa

Aperol (2019)
Spostandoci verso il field, nel 2019 anche Aperol ha trasformato il Blue Monday in arancione, lanciando un contest: i vincitori hanno ricevuto a casa uno spritz, bevanda tipicamente colorata e “solare”, direttamente in un apecar. Una strategia tanto semplice quanto creativa, quella di adottare un approccio spensierato per combattere la tristezza di gennaio.

Salute mentale
Non mancano utilizzi del Blue Monday anche per far luce su tematiche più delicate. È il caso dell’ente di beneficenza per la salute mentale Rethink mental illness che, in occasione di questa giornata, contrasta l’uso improprio della condizione di depressione, evidenziando invece la serietà della problematica.

Innocent (2018)
Chiudiamo con l’esempio più pungente che sfrutta (ma al tempo stesso aggira) il Blue Monday.
Nel 2018 Innocent, il brand dei frullati colorati, in occasione di questa giornata postò un tweet che raccontava nient’altro che la verità, attraverso il suo riconoscibile tono di voce ironico:
“Today is #BlueMonday, the most depressing day of the year. Thankfully it isn’t real and was just invented by someone in marketing.”
Anche in questo caso un approccio dritto al punto che dimostra come si possa essere creativi anche con due sole frasi.
In sintesi
Dall’inizio del fenomeno e con la sua diffusione sui social media, il Blue Monday è cresciuto in popolarità. C’è un filo rosso (o forse blu? 🫢) che accomuna tutti questi esempi di marketing: la creatività.
Ogni brand ha suscitato un sorriso, una battuta, una conversazione facendo in modo che le persone si distraessero dall’idea di essere tristi, ricordandosi quindi positivamente del brand.
Ogni anno le aziende cercano di convertire questo evento in vendite, accostando spesso alla creatività promozioni, sconti, DEM ecc.
Come abbiamo visto però, una strategia di marketing per il Blue Monday non aiuta solo le vendite, ma permette anche una maggiore fidelizzazione.
Non dimentichiamoci infatti che è importante a volte riaccendere la relazione con i clienti, per fidelizzarli, e soprattutto attrarne di nuovi.
Cosa ne pensi delle strategie anti-tristezza? Forzate o efficaci? Per vedere altre campagne sul tema, ne abbiamo parlato anche qui!