ChatGPT-3: come funziona e come cambierà il mondo (forse)

ChatGPT3 è il chatbot di intelligenza artificiale creato da OpenAI che potrebbe trasformare per sempre il nostro rapporto con la tecnologia
chatgpt3 e intelligenza artificiale

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Signore e signori, ChatGPT-3. Non ne avete ancora sentito parlare? Impossibile. I social media, i principali quotidiani e tutto il mondo digital che va dalla tirocinante al CEO ne stanno parlando e continueranno a parlarne (pensiamo) per molto tempo. Se invece vi siete imbattuti in articoli e contenuti video che parlano di ChatGPT-3, immaginiamo che siate finiti in un calderone composto da termini tecnici, profezie futuristiche e trend topic di successo. Li vado a elencare con dovizia di particolari:

  • come ChatGPT-3 cambierà il tuo lavoro
  • come fare 10k mese con ChatGPT-3
  • come ChatGPT-3 ucciderà il copywriting
  • come l’intelligenza artificiale sostituirà l’uomo
  • come scrivere un libro con ChatGPT-3
  • come fare un piano editoriale con ChatGPT-3
  • come usare ChatGPT-3 per guadagnare
  • 5 consigli per utilizzare ChatGPT-3 al meglio

Questi sono solo alcuni dei titoli di video o di articoli che sul web parlano di ChatGPT-3 e di come potrebbe cambiare il mondo del marketing per sempre. Partiamo da un presupposto di natura giornalistica: ognuno ha il diritto di interpretare il futuro a suo piacimento. Non esiste un solo futuro e nessuno dei titoli SEO su ChatGPT-3 contiene un errore. Sì, forse sono un po’ titoli clickbait ma dal punto di vista linguistico hanno una loro ragion d’essere. ChatGPT-3 è tutto quello che avete letto e molto altro. Prima di entrare nello specifico, cerchiamo di capire cos’è ChatGPT-3 e che impatto avrà questo chatbot sul futuro del digital marketing e sul copywriting in generale.

Cos’è ChatGPT-3 e come funziona

Per capire come funziona una cosa, bisogna partire da una definizione precisa di cosa sia. Per essere il più preciso possibile, l’ho chiesto direttamente a ChatGPT-3:

cos'è chatGPT-3 e come funziona

Come potete vedere, il chatbot funziona in modo semplicissimo. L’iscritto alla piattaforma (per adesso ChatGPT-3 è gratuito) entra nella chat, invia una richiesta (prompt) al chatbot e lui elabora una risposta naturale in pochi secondi. Andiamo a vedere come è possibile dal punto di vista tecnico e come funziona l’intelligenza artificiale creata da OpenAI (con l’ausilio di Microsoft).

ChatGPT: l’intelligenza artificiale che sta cambiando il mondo del digital marketing

Chat GPT è una variante del modello di linguaggio GPT (Generative Pre-training Transformer) sviluppata dall’azienda OpenAI e progettata per la conversazione. Si tratta di un’intelligenza artificiale capace di comprendere il contesto di una conversazione e di rispondere alle richieste (prompt) degli utenti in modo coerente e pertinente. Questo vale in linea di massima: in questo articolo infatti andremo ad analizzare anche alcuni punti di debolezza (attuali) della piattaforma.

Sia chiaro, ChatGPT-3 non è un robot che ragiona su risposte pre-impostate da dare, ma un chatbot che scrive una parola dopo l’altra in base ai miliardi di parametri. Un chatbot in costante autoapprendimento che fornisce risposte personalizzate, precise e puntuali. Il fulcro di questo sistema è il prompt, ovvero la richiesta di informazioni a ChatGPT-3. Più il prompt sarà specifico, più la risposta sarà articolata.

Come funziona di ChatGPT-3 e come genera il testo in modo autonomo

ChatGPT-3 utilizza una rete neurale di tipo Transformer, una tecnologia di apprendimento automatico utilizzata per generare testo in modo autonomo. La rete neurale è addestrata su un vasto corpus di testo include libri, articoli, conversazioni e altri tipi di testo. OpenAI ha alimentato questo nuovo algoritmo con informazioni di testo raccolte da Wikipedia e Common Crawl e un immenso archivio digitale contenente petabytes di Google Books e dati raccolti dalle più varie pagine web.

Per darvi un numero,  GPT-2 si aggiudicava nel 2019 il primo posto in termini di intelligenza artificiale con 1,5 miliardi di parametri. Adesso con ChatGPT-3 sono 175 miliardi di parametri. La potenza di ChatGPT-3 è straripante: non esiste (ad oggi) un modello di intelligenza artificiale basato sul machine learning che può disporre di un numero così esorbitante di dati. Ecco perché dalla fine del 2022 non si parla d’altro. Per quanto riguarda il funzionamento tecnico di ChatGPT-3 e di come avviene il processo di completion del linguaggio, vi rimandiamo alle decine di articoli che potete trovare sul web.

Oppure, in alternativa, potete fare una domanda a ChatGPT-3:

come funziona chatGPT-3 e come avviene il processo di selezione delle parole

Prompt e richieste: come ChatGPT-3 risponde alle esigenze degli utenti

Il segreto di ChatGPT-3 è il prompt, ovvero la richiesta dell’utente. A seconda dell’input e di come viene posta la domanda, il chatbot risponde in maniera differente. ChatGPT-3 funziona in maniera ottimale se viene interpellato con prompt specifici e narrativi capaci di stimolare connessioni neurali più profonde e articolate. Per farvi capire come funziona la scrittura generativa di ChatGPT-3, non c’è modo migliore che iniziare una conversazione con il chatbot.

Partiamo da una richiesta semplice: parlami della storia del calcio. ChatGPT-3 risponde in modo impeccabile e fornisce una risposta in stile Wikipedia che affronta l’argomento in maniera generica. La risposta è precisa, semplice, scolastica.

chatGPT-3 e la scelta di un prompt semplice

Come migliorare la risposta di ChatGPT-3

Proviamo a dargli un input differente e a sviluppare un prompt più narrativo. La risposta qui cambia e diventa più personale e specifica.

chatGPT-3 e la scelta del prompt corretto

Come potete vedere, ChatGPT-3 ha risposto in maniera più empatica e soprattutto ha rispettato anche l’input di dare una risposta in tono nostalgico. Il linguaggio, rispetto alla prima risposta più generica, è cambiato e si adegua al registro del prompt utilizzato. Tutto qui? Macché. ChatGPT-3 ti dà anche la possibilità di migliorare la prima risposta, nel caso in cui la si trovi incompleta o comunque non performante. Proviamo a migliorare la risposta di ChatGPT-3 con un altro prompt:

chatGPT-3 e il miglioramento del prompt

Sulla scia di questo prompt migliorativo, ChatGPT-3 propone una risposta differente. Come potete vedere, riformula la risposta e aggiunge alcuni calciatori (Zidane, Messi e Ronaldo) e aggiunge, come richiesto, due aneddoti sulla vita dei calciatori. Questo processo migliorativo può andare avanti all’infinito, o meglio può andare avanti per il numero di prompt disponibili in una determinata ora. Una volta raggiunto il numero di richieste massimo a ChatGPT-3, la chat ti comunicherà che hai raggiunto il limite.

Immagina di poter creare un flusso creativo di contenuti infinito con il chatbot di intelligenza artificiale creato da OpenAI. Come dicono in molti, questo chatbot conversazionale potrebbe rivoluzionare per sempre il modo in cui si generano i contenuti sul web, qualsiasi essi siano.

ChatGPT-3 e il futuro del marketing: come l’AI sta trasformando la comunicazione

Come potete immaginare, l’uscita di ChatGPT-3 è riuscita a generare un hype senza precedenti. In soli 5 giorni (dal 1 dicembre 2022, il giorno della presentazione), ChatGPT3 ha raggiunto il milione di utenti. Un numero spaventoso, se rapportato con i grandi colossi del digitale e non solo. Pensate che Instagram ci ha messo quasi due mesi per raggiungere lo stesso numero di iscritti.

Dalla sua uscita, ChatGPT-3 è stato letteralmente preso d’assalto con una serie specifica di prompt di tutti i tipi. Esperti SEO, copywriter, youtuber e addetti alla comunicazione hanno iniziato a testarlo e metterlo alla prova con gli utilizzi più disparati:

  • scrivere e/o correggere pezzi di codice
  • creare plugin o modificare plugin esistenti
  • scrivere saggi, canzoni, poesie e racconti
  • tradurre testi da una lingua all’altra
  • scrivere articoli, saggi, approfondimenti
  • fare analisi di mercato

Pensate all’impatto “devastante” che può avere ChatGPT-3 nel mondo della comunicazione. Ad ogni modo, ChatGPT-3 non è il primo prototipo di intelligenza artificiale utilizzato dai grandi player. L’AI infatti sta trasformando il nostro modo di concepire il business e le società leader del mercato stanno già utilizzando i chatbot conversazionali e l’intelligenza artificiale in generale per migliorare la user experience degli utenti.

Intelligenza artificiale: come sta cambiando l’esperienza di acquisto

Prendiamo per esempio Amazon e Alibaba. Questi due colossi dell’e-commerce mondiale utilizzano chatbot per migliorare l’esperienza di acquisto e sfruttano l’intelligenza artificiale per suggerire agli utenti prodotti affini con gli acquisti effettuati. Allo stesso modo, Uber e Lyft utilizzano l’intelligenza artificiale per ottimizzare i percorsi e migliorare l’efficienza del servizio. Taxi e imprese di noleggio, col passare degli anni, rischiano di rimanere fuori dal mercato.

Poi ci sono i roboadvisor Betterment e Wealthfront che usano i chatbot per effettuare una consulenza personalizzata ai clienti o società come Teladoc e Amwell che usano l’intelligenza artificiale per offrire una consulenza virtuale di natura medica. A febbraio, addirittura, assisteremo al primo processo in tribunale dove l’avvocato sarà un robot. Merito di Joshua Browder e della sua startup DoNotPay, nata per sconfiggere la burocrazia e tagliare le spese altissime degli apparati legali.

Ecco il contesto tecnologico che fa da contorno all’ascesa di ChatGPT-3 e che ne influenzerà la crescita. Non sappiamo se ChatGPT-3 avrà il successo che OpenAI si augura, ma senza dubbio la costante evoluzione dell’intelligenza artificiale andrà a modificare per sempre il nostro rapporto con la tecnologia e le imprese che sceglieranno di rimanere indietro, rischieranno di essere travolte.

Come utilizzare ChatGPT-3 per ottimizzare un contenuto SEO

Il primo utilizzo di ChatGPT-3 riguarda la produzione di contenuti in ottica SEO. Player internazionali come Seozoom, Seotester, Semrush e Seochecker stanno monitorando l’avanzata di ChatGPT-3 e stanno valutando come sfruttare l’intelligenza artificiale per posizionare articoli sui motori di ricerca. Visto che siamo in tema, ci è sembrato naturale chiedere direttamente a ChatGPT-3:

La risposta è pressoché identica a quella che avrei dato io. Se non avessi fatto lo screen della conversazione con ChatGPT-3, sarebbe stato pressoché impossibile capire che la risposta è stata generata con un prototipo di intelligenza artificiale. Come dicevamo in precedenza, il modo migliore per sfruttare le potenzialità del chatbot creato da OpenAI è lavorare sulla creazione di un prompt specifico. Come prima cosa, bisogna evitare domande astratte o troppo fuorvianti: se la domanda è complessa e fuori dal contesto, il chatbot non sarà in grado di fornire una risposta accurata.

Per ottenere una risposta precisa, bisogna usare sempre keyword specifiche e ragionate. Nel caso di scrittura di una mail, per esempio, è necessario fornire frasi specifiche e tutte le informazioni necessarie per generare una bozza di mail coerente, completa e professionale. Si può chiedere al chatbot di rivedere la mail più volte finché non si è “soddisfatti”.

es. Comportati come se fossi il dipendente di un ufficio e scrivi una mail con tono professionale che spieghi che l’azienda sta chiudendo dal 3 agosto al 23 agosto per le festività ma che ci sarà comunque una persona preposta a leggere le mail per le casistiche più urgenti

Come usare ChatGPT-3 per scrivere articoli in ottica SEO

Arriviamo al tema centrale di questo articolo e alle domande da un milione di dollari: ChatGPT-3 sostituirà i copywriter? ChatGPT-3 è in grado di scrivere un articolo in ottica SEO? Purtroppo non abbiamo la palla di vetro e non sappiamo quello che accadrà fra qualche anno, ma con una certa serenità possiamo fornirvi questa risposta: non ancora. La presenza di un professionista capace di elaborare un prompt specifico è ancora determinante e non può essere in alcun modo sostituita da dilettanti alle prime armi.

Inoltre il chatbot, per quanto sia in grado di elaborare risposte stupefacenti, non è ancora in grado di spaziare fra le mille sfaccettature della lingua italiana e restituisce un linguaggio corretto e impeccabile dal punto di vista grammaticale, ma poco innovativo e originale dal punto di vista dei sinonimi e delle subordinate. Quindi non siamo ancora nella fase chiedo a chatGPT-3 e poi faccio copia e incolla su WordPress, state sereni. Ad ogni modo, il copywriter adesso sta assumendo anche il ruolo di prompt manager: se interrogato in modo consapevole, ChatGPT-3 può essere un grande alleato.

Ecco un esempio:

Come potete vedere, ChatGPT-3 ha elaborato alcuni headings molto interessanti per sviluppare un articolo scritto in ottica SEO. Adesso potremmo chiedergli anche di sviluppare ogni punto in maniera precisa e corretta. In poche parole, lui in 10 minuti potrebbe fare (più o meno) quello che un copywriter svolge in 2-3 ore. Non tutto, però, profuma di rose e fiori come sembra. A partire dal copyright e dalla verifica delle fonti.

Copyright e verifica delle fonti: ecco i limiti di ChatGPT-3

Per quanto avanzato e sotto un certo punto di vista rivoluzionario, ChatGPt-3 è ancora una piattaforma con evidenti limiti. Partiamo dalla verifica delle fonti: possiamo affermare con una assoluta certezza che le informazioni che ci restituisce ChatGPT-3 siano veritiere. La risposta è no. Lui fornisce una risposta corretta dal punto di vista grammaticale e coerente in base ai parametri per cui è stato impostato. Attigendo anche dal web, non è escluso che su alcune risposte possa essere impreciso.

Inoltre potrebbe anche aver attinto da fonti protette da copyright. Prima di pubblicare il contenuto scritto da ChatGPT-3 su un sito, bisognerebbe sempre fare due passaggi: il primo su Copyscape o affini per verificare che non contenga linguaggio duplicato/o plagiato e il secondo su Google per “validare” le informazioni. Il terzo limite, che spesso è comune a tutti i prototipi di intelligenza artificiale, è la tendenza a dare ragione all’utente. Lo si può vedere dall’esempio seguente:

chatgpt-3 e i limiti della piattaforma

Come potete notare, ChatGPT-3 non è in grado di “mettersi” contro il pensiero dell’utente. Questo accade perché il chatbot non è un cervello pensante, ma una intelligenza artificiale addestrata in base a una serie determinata di parametri. Di conseguenza, se si interroga ChatGPT-3 in modo assertivo, lui tenderà a dare una risposta in linea con il prompt.

ChatGPT-3 e la scrittura di codice

Anche se ChatGPT-3 non è nato per scrivere in codice, è comunque in grado di scrivere codice in modo efficace. Il chatbot di OpenAI è in grado di scrivere una funzione logica e modificarla a seconda della piattaforma in cui deve essere inserita. Inoltre è in grado di scrivere una descrizione dettagliata della funzione ed è autonoma nel generare contenuti che spiegano il funzionamento del codice. Naturalmente, in questo caso, la scelta del prompt adeguato è ancora più importante.

ChatGPT-3 ad ogni modo è stato addestrato principalmente su testo scritto in linguaggio naturale e potrebbe non essere in grado di generare codice corretto. Ci sono alcune aziende che hanno utilizzato ChatGPT3 per generare codice, ma non è detto che il risultato sia performante al 100%. La scrittura di codice infatti richiede una conoscenza profonda dei linguaggi informatici di programmazione e solo un web developer adeguatamente formato è in grado di valutare se il codice scritto da ChatGPT3 è corretto in tutte le sue parti o merita una revisione. Ecco un piccolo esempio di cosa può fare:

Perché ChatGPT-3 è pericoloso: usi impropri del chatbot

ChatGPT-3 è ancora in una fase “embrionale”: lo sanno anche in OpenAI. Per questo motivo, hanno deciso di stringere una partnership con Microsoft per migliorare il chatbot: il colosso americano investirà 10 miliardi di euro sulla piattaforma per migliorarla e aiutarla a superare i propri limiti. Il primo è quello inerente alla creazione di contenuti falsi, errati e/o distorti. Poi c’è quello relativo alla privacy: gli hacker potrebbero utilizzarlo per diffondere virus o contenuti dannosi all’interno del web.

Questo è un tema molto importante: l’intelligenza artificiale, nelle mani di chi ha un quoziente intellettivo fuori dal normale e soprattutto nella mani di criminali informatici, potrebbe diventare una bomba a orologeria. Per come è strutturato oggi, ChatGPT-3 potrebbe anche diventare il più grande alleato per coordinare attacchi informatici o per hackerare siti e istituzioni.

ChatGPT-3 e Google: amici come prima?

Da una parte OpenAI e Microsoft, dall’altra Google. Due mondi simili e diversi allo stesso tempo che lottano per la supremazia nel digitale. Fino ad oggi si è assistito al dominio di Google, ma non è escluso che Microsoft e OpenAI possano minare alla sua leadership. Adesso la maggior parte delle ricerche degli utenti passa da Google, ma non è escluso che le persone col passare del tempo possano utilizzare ChatGPT-3. Inoltre c’è tutto il discorso della creazione di contenuti, strategie, headline per articoli in ottica SEO e analisi di mercato.

Se OpenAI e Microsoft riuscissero a sistemare i limiti della piattaforma, Google rischierebbe un tracollo non indifferente. Per questo motivo è Google ha di anticipare l’uscita di alcuni prototipi di intelligenza artificiale a cui stava lavorando da tempo. Una notizia bomba che fa presagire che il prossimo decennio sarà una vera e propria lotta a colpi di AI.

(fonte immagine: FreePic)

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