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Non si può fare tutto da soli. Questo vale nella vita e nel lavoro, ma questo concetto è penetrato anche nel marketing, così da creare un modo innovativo con cui due brand classici vengono “sposati” per dare vita a un’unica esperienza emotiva.
È sempre più frequente sentire parlare di capsule collection tra brand e di co-branding, un’ennesima parola inglese che indica semplicemente una “collaborazione” tra marchi.
Ma effettivamente cos’è il co-branding?
Si crea quando due o più brand vengono commercializzati insieme attraverso forme di marketing congiunto, oppure quando più marche vengono combinate per creare un prodotto distintivo, insieme.
Funziona perché ci sono più interazioni, perché si va ad aumentare la fiducia del cliente, ma soprattutto perché si crea maggiore “dinamismo” attorno ai due brand, quindi se si sfrutta questa opportunità, entrambi possono acquisire nuovi clienti.
Il ruolo dei social network
I social network giocano un ruolo cruciale, a ben vedere sono il primo dei posti in cui il co-branding si manifesta, se pensiamo alle relazioni che il brand instaura con influencer e brand ambassador.
Ci sono molti esempi di partnership tra brand, come le limited edition lanciate ogni anno da H&M in collaborazione con importanti marche o personaggi famosi, oppure l’ultima capsule collection SuprimexLV.
Se si parla di lusso, la campagna più accattivante è firmata BMW e Louis Vuitton: due mondi che si intrecciano alla perfezione! Il design e l’aspetto del bagaglio LV con l’immagine di BMW: elegante, maschile e di alta qualità.

In particolare negli ultimi anni le collaborazioni più esclusive vedono intrecciarsi il mondo del Fashion con quello del Food&Beverage.
In quest’ottica il packaging gioca un ruolo fondamentale: deve rappresentare i due brand coinvolti e creare dei veri e propri articoli da collezione!
Ma vediamo quali sono stati le ultime collab più in voga!
When fashion meets food&beverage
La moda veste Coca-Cola
Tra i vari marchi che hanno aderito a strategie di co-branding non si può non citare per prima la Coca-Cola, che ha realizzato un’edizione limitata affiancandosi ai più importanti stilisti e brand di alta moda, rimanendo comunque fedele ai colori e alle texture caratteristiche del marchio.
Tra i nomi che hanno firmato l’iconica bottiglietta ci sono Moschino, Alberta Ferretti, Blumarine, Missoni, Fendi, Versace, Etro, Marni.

Evian: l’acqua di lusso di Chiara Ferragni
Ogni anno, dal 2008, Evian lancia una collezione limitata delle sue iconiche bottiglie, firmata da un designer di moda. La prima ad essere stata inserita nel mercato è stata quella realizzata da Christian Lacroix che 10 anni dopo è tornato a firmarla. Seguirono poi Jean Paul Gaultier (2009), Paul Smith (2010), Issey Miyake (2011), André Courrèges (2012), Diana von Furstenberg (2013) e Elie Saab (2014).
Ma nel 2018 Evian decise di lanciare una bottiglia firmata da Chiara Ferragni, che ha suscitato non poco scalpore in quanto il prezzo di vendita venne infatti fissato a 8 euro.

Tacchi a spillo o macaron?
La famosa impresa dolciaria francese di lusso Ladurée, conosciuta per i suoi macaron, negli anni ha realizzato diverse Limited Edition con grandi stilisti come Lanvin, Emilio Pucci e Christian Lobouitn.

Iniziò la collaborazione nel 2009 cambiando il colore delle box dei deliziosi e raffinati macaron da un pastello al rosso e nero in onore di Christian Louboutin.
Nel 2010 invece è stata la volta dell’azienda Lavin, che ha ideato una confezione ad hoc, in linea con lo stile e il design caratteristici del marchio. Per l’occasione, Ladurée, ha creato un nuovo gusto al bubble gum.
E nel 2015, Emilio Pucci, ha vestito gli scrigni dei dolcetti portando la moda italiana, con l’iconica stampa Capri. Un omaggio all’Italia e anche per il palato, in quanto per questa occasione, Ladurée, ha sfornato dei nuovi macaron al gusto Citron-Rose, limone e rose del Mediterraneo.
San Pellegrino meets Italian Talents
Queste collaborazioni sono all’interno del progetto S. Pellegrino meets Italian Talents.
Per vestire la prima bottiglia, S. Pellegrino ha scelto Missoni e per l’occasione l’etichetta era adornata dal classico motivo a zig-zag, ma mantenendo le tinte acquarello dell’originale bottiglia.

Come seconda edizione sfoggia l’etichetta firmata Bulgari. Diamanti, ametiste e turchesi ricoprono un’etichetta scintillante e sfarzosa.
Nel 2013 S. Pellegrino rende omaggio al più grande tenore di tutti i tempi, che ha fatto conoscere al mondo l’eccellenza italiana attraverso lo splendore dell’Opera Lirica Italiana, Luciano Pavarotti.
E nel 2015 si unirono Vougue con S. Pellegrino, dando vita ad un unico progetto che combina stile e cibo. Questa collaborazione ha supportato i più talentosi giovani chef e designer di tutto l mondo in occasione della finale dell’evento di S. Pellegrino “Young Chef 2015” a Milano.
Quando il cioccolato incontra lo stile: Venchi e Armani
La casa produttrice di cioccolatini piemontese, Venchi, nel 2010 ha realizzato una linea di alta gamma attraverso una partnership con Armani.

I prodotti più noti di questa collaborazione raffinatissima sono senz’altro i cioccolatini, alcuni dei quali con decorazioni in rilevo tra cui la lettera “A” del brand di moda, che viene ripresa anche sul coperchio delle confezioni e sul nastro che la avvolge.
Una dolce estate italiana
Nell’estate del 2014; Magnum, per festeggiare i suoi 25 anni, ha creato una limited edition in collaborazione con Dolce&Gabbana.
I due stilisti hanno scelto il proprio gusto preferito per il gelato (cioccolato bianco con all’interno pepite di cioccolato e granella di pistacchio), racchiudendolo poi in un astuccio color panna decorato con illustrazioni che ricordano i colori e gli elementi della terra siciliana (tanto cara a Domenico e Stefano, che traggono spesso ispirazione per le loro collezioni).

“In vino veritas”, ma anche la moda
Forse più del settore alimentare, quello vinicolo presenta un lato fashion, infatti non sono mancate collaborazioni con marchi di moda. Trussardi veste a tavola! Nel 2013 ha firmato il Cuvée Prestige prodotto da Ca’ del Bosco, così da avere una bottiglia recante il logo e il nome della casa di moda.

Siamo arrivati al dolce
La decisione di ricorrere ad un’alleanza di co-branding, rappresenta una delle rilevanti alternative seguite dalle imprese per individuare nuovi ambiti competitivi o nuovi posizionamenti di prodotto.
Il processo di co-branding, però, non è fatto solo da aspetti positivi, ci sono molti rischi che si possono incontrare.
Questa alleanza strategica come vantaggio competitivo non deve essere per forza per tutta la vita, ai brands può non essere applicato il concetto di marriage analogy, in quanto prendere decisioni sarà sempre un atto imperfetto. Ma quando si utilizza l’analitica e i dati che dimostrano se la decisione presa sia sbagliata o meno, non c’è paragone per cui sia più efficiente.
Insomma, il co-branding che coinvolge i settori del fashion e del food&beverage, che si fondano nella creazione di un lifestyle all’insegna del gusto e dell’estetica, sembra comunque risultare vincente!
Associare tra loro marchi anche molto improbabili per realizzare qualcosa di unico porta i consumatori a considerare questo prodotto più interessante e di qualità maggiore rispetto ai vari competitors.