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Cosa si intende per contenuto empatico?
Un contenuto empatico è la sinergia tra immagine, video e testi che ci consentono di entrare in empatia con l’utente.
Ha la caratteristica di essere utile, rilevante e fruibile per l’utente e non meramente autoreferenziale per il nostro brand.
Ha l’obiettivo di diventare familiare per il nostro target e di conquistare la sua fiducia; di trasformare ogni touchpoint dell’utente in un passo in più all’interno del nostro funnel per farlo progredire in maniera naturale e progressiva fino alla conversione.
Per creare contenuto empatico, che contemporaneamente ci aiutino ad acquisire fiducia e avvicinarci alla conversione dobbiamo svolgere un’attenta analisi del target e del nostro posizionamento sul mercato. In sostanza, quando creiamo un contenuto dobbiamo sempre avere in mente il mantra “chi siamo per chi siamo”.

Perché è importante scrivere contenuti empatici?
Ma la prima domanda da farsi: perché creare contenuti?
E’ grazie ai contenuti che raggiungiamo gli obiettivi aziendali; solo informando il nostro target in modo emozionale e razionale di chi siamo e perché dovrebbe scegliere noi possiamo portarlo a fidarsi di noi.
Soprattutto oggi, in un mercato ipercompetitivo, non è più sufficiente acquistare uno spazio pubblicitario per ottenere l’attenzione e il tempo delle persone. Oggi le persone sono sempre più informate, selettive, esigenti e soprattutto coinvolte quotidianamente da nuovi stimoli di valore.
È solo grazie ai contenuti che ci facciamo conoscere senza urlare “compra compra” o usando tecniche manipolatorie.
Come professionisti di marketing il nostro compito è informare, tramite contenuti empatici, le persone in target che abbiamo una soluzione capace di portare un cambiamento positivo nelle loro vite; così avremo la loro fiducia
In sostanza dobbiamo informare e stimolare chi ha un problema per fargli capire se siamo l’azienda giusta per lui.
Tramite un percorso strutturato di informazione (funnel) dobbiamo fargli capire che il nostro prodotto può cambiargli la vita in meglio.

Come creare contenuti empatici?
La creazione di un contenuto tramite il quale le persone si identificano e interagiscono è un processo analitico, nasce dall’analisi del mercato e dal percorso di acquisto delle persone.
Le fonti di dati che possiamo analizzare per raggiungere questo fine sono i micro-momenti.
Come da definizione di Google sono le oltre 200 volte al giorno che accediamo online per una necessità o curiosità che può essere soddisfatta con una ricerca online. Queste micro-interazioni producono – secondo Massimo Giacchino – dei micro-dati: tracce e segnali che le persone lasciano online durante la loro navigazione.
Li possiamo analizzare ad esempio utilizzando il tool Answer The Public che mostra le domande che le persone svolgono su Google.

Inoltre, gratuitamente puoi conoscere i dubbi pre-acquisto delle persone leggendoli all’interno delle schede prodotte di Amazon nella sezione “Domande e Risposte dei clienti”.
Allo stesso tempo, tieni ben presente che i contenuti che ci consentono di rispondere in modo empatico ai bisogni del target hanno la caratteristica di essere semplici e immediati; non richiedono uno sforzo cognitivo importante da parte della persona per comprenderlo e rispecchiarsi in esso.
Questi contenuti si basano sull’analisi di cosa gli utenti cercano, come si muovono online e offline, come selezionano le informazioni e quali tengono in considerazioni. La base di tutto è capire come il proprio target agisce nel digitale, cosa pensa, come vive la sua giornata e naviga online.
Di conseguenza, non esiste un copy bello o brutto ma esclusivamente un contenuto che funziona o meno in base al proprio target e posizionamento.
Analisi degli hashtag
Una fonte preziosissima di analisi sono gli hashtag di Instagram.
Difatti, grazie agli hashtag possiamo ricostruire l’identità di un’intera categoria di riferimento come vegani, sportivi, ciclisti…
Dietro un hashtag c’è la vita delle persone.
Ad esempio, analizzando l’hashtag #covid e scorrendo le foto e le relative caption di descrizione, comprendi esattamente come le persone hanno vissuto la quarantena, cosa hanno fatto, quello che hanno acquistato, cosa hanno provato, cosa pensano.
Dietro l’hashtag #vegan vedi in faccia chi sono i vegani, quali sono i piatti che adorano di più cucinare e mangiare.
Leggendo la caption della foto puoi comprendere perché sono vegani, quali sono gli aspetti principali della loro vita, le loro emozioni e pensieri. Analizzando gli hashtag correlati ti si aprono nuovi scenari e opportunità per capire sempre più nel profondo una persona.
Seguendo un hashtag trovi i posti degli influencer di settore. Qui leggi i commenti che le persone scrivono. Troverai tante domande, dubbi ed emozioni sul tuo target da cui puoi partire per creare contenuti che rispondono a queste domande e attireranno sicuramente l’attenzione del tuo target. Nota bene: segnati le parole e le frasi più ricorrenti e rappresentative del target, comprendi il suo linguaggio e utilizza tutto nei tuoi testi.
Ad esempio, sotto i post di un influencer di yoga trovi domande come “quale playlist di musica utilizzi? Come scegli il tappetino?”.
Progettando e condividendo contenuti empatici che mettono al centro delle proprie strategie e comunicazione le persone e non il prodotto, ti assicuro che diventerai un brand di cui fidarsi e quindi da cui comprare.