Cos’è Google EAT e a cosa serve

Nella nostra quotidianità Google è un oracolo e un consulente che detta le sue regole. Per questo ci chiediamo cos'è Google EAT e cosa serve

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Se doveste dare una vostra definizione di Google, quali parole usereste?
Nella nostra quotidianità Google è un factotum o quasi. Manca solo che ci rimbocchi le coperte. A seconda delle domande che scriviamo sulla barra di ricerca o delle parole che pronunciamo, Google può essere un oracolo, un assistente vocale o un consulente. Lo ammiriamo tanto e altrettanto lo temiamo per i suoi parametri. Tra questi rientra la sigla Google EAT di cui molti di voi sanno cosa è, mentre ad altri è venuta fame nel frattempo.

L’utilità di Google Eat nella costruzione di contenuti

Partiamo dal significato dell’acronimo EAT uguale Expertise(Esperienza)- Authoritativeness(Autorevolezza) e Trustworthiness( Affidabilità). L’Expertise riguarda sia l’esperienza di chi scrive o genera i contenuti, sia l’esperienza della singola pagina rispetto alle esigenze di ricerca degli utenti. L’Authoritativeness riguarda, invece, il contenuto. Quanto valgono la qualità e la chiarezza di un contenuto?! Da notare che l’autorevolezza può essere anche riferita al dominio. Essa è intesa come popolarità del sito sulla base di indicatori numerici da 0 a 100. A questo proposito sono legati alcuni aspetti che influiscono sulla metrica quali:

  • Tempo impiegato affinché i contenuti vengano caricati
  • Numero di link che rimandano a quel sito web
  • Buon lavoro di link building
  • Traffico al sito in generale

Terzo e ultimo indicatore è l’affidabilità del sito, intesa come verosimiglianza dei contenuti pubblicati. Ciò sta a dimostrare che Google con la sua supervisione, vuole assicurarsi che i contenuti e la qualità dei siti rispecchino un certo standard per l’utente. Si impegna, quindi, anche affinché non vengano diffuse informazioni poco attendibili o come diremmo oggi “fake”.

L’utilità di Google Eat nella costruzione dei contenuti

YMYL-Your money or your life

L’attendibilità e l’affidabilità delle fonti è particolarmente importante nel caso di siti in cui vengono affrontati i temi quali salute, benessere e sicurezza. Da qui l’acronimo YMYL verso cui Google è molto attento rispetto al modo in cui vengono generati i contenuti. Non a caso, uno dei consigli di Google è quello di evitare nelle pagine o siti YMYL le “tiny news”, cioè informazioni corte e sintetiche. Più si è chiari e generosi nel fornire notizie dettagliate e accurate più sarà permesso al sito di distinguersi dalla concorrenza o dai siti non competenti. Inoltre, bisogna tenere sempre aggiornati i contenuti, monitorare il traffico utenti alla pagina e in particolar modo curare la pagina “Informazioni” o “About” dove sono riportate le informazioni sugli autori degli articoli per dimostrarne la loro credibilità e la competenza.

Come accontentare Google

Affinché un sito o una pagina web riescano ad accontentare Google è necessario avere un purpose. Il termine, diventato mainstream nell’ultimo anno, indica avere uno scopo. Devono essere chiari i valori che le aziende vogliono trasmetter all’utente attraverso i siti e le pagine web. Pensiamo al purpose di Ferrero ” We care for the better”. Dietro ai Nutella Biscuits o altro suo prodotto, c’è chiaramente riportato sul sito l’impegno dell’azienda. L’adozione di nuovi imballaggi più sostenibili e la scelta responsabile degli ingredienti sono due elementi del purpose. Per Google è importante l’esperienza dell’utente, non solo limitata al prodotto. Se l’esperienza che si offre va oltre la qualità del prodotto in sé, perché si è capaci di generare valore e dare delle risposte, allora possiamo parlare di una buona reputazione. D’altronde, l’elemento fulcro per dimostrare che il sito ha una buona reputazione è l’utente con le sue recensioni e i commenti.

Il purpose come Indicatore per Google EAT

Come migliorare Google EAT

Sulla base delle ultime linee guida di Google del 2019, oltre ai parametri quali affidabilità, autorevolezza e esperienza, se vogliamo colpire i Quality Raters di Google è importante saper scegliere le keyword giuste e ottimizzare i dati strutturati. Tradotto in parole povere? I quality raters, sono i “controllori” di Google. Sono coloro che mostrano nella SERP, il posizionamento di un sito o di una pagina. Ma per aiutare i quality raters ad indicizzare al meglio i nostri contenuti servono i dati strutturati. Questi, detti anche schema markups, sono le meta informazioni inserite nei codici HTML delle pagine e forniscono informazioni più pertinenti agli utenti in base alla loro query. Ad esempio, quando prenoto un B&B, oltre ad avere le descrizioni della struttura, ottengo info importanti che soddisfano le mie aspettative non esplicite, quali: orari check in/out, il prezzo e i servizi inclusi come la colazione, parcheggio, ecc.

Google Eat e l’importanza dei dati strutturati

Conclusioni

Ciò che abbiamo imparato da questa lettura è che Google Eat può avere un’influenza sulla SEO di un sito web o di una pagina. È buona pratica, quindi, a prescindere dal rating, produrre sempre contenuti di qualità e che abbiano delle fonti verificabili. Il motto deve essere “qualità più che quantità”. Infine, ogni volta si genera un contenuto e lo si pubblica, è necessario anteporre le esigenze e le domande di chi ci legge ai nostri bisogni. Non a caso, l’argomento di Google Eat non si allontana dal discorso sull’ Ux Copywriting.

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