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Se sei fan di ciò che riguarda la lettura e da tempo ti chiedi come fare per costruire la tua community online, questo caso studio ti piacerà molto.
Lo analizzeremo insieme, attraverso un mondo fatto di strategia, marketing e amore per la lettura. Quindi, mettiti nella tua posizione preferita, perché ci stiamo addentrando in un progetto di cui Marketing Espresso va molto fiero.
Iniziamo.

Chi è MGMT?
MGMT Edizioni è una casa editrice giovane e dinamica, verticale sul mondo business, lavoro, crescita personale e imprenditoria. Al momento ha 11 testi specifici che trattano questi temi, tra cui libri più tecnici e altri ispirazionali.
Al contrario di tutte le altre case editrici, MGMT è portavoce di un modo di essere. Credere che il lavoro non sia solo un mezzo per procurarsi da vivere, ma soprattutto un’opportunità per crescere, realizzare sé stessi e dare dignità alla propria vita.
Per circa 6 mesi ha collaborato con la nostra Agenzia con l’obiettivo di: strutturare una strategia di comunicazione e di content marketing, aumentare l’awareness, costruire una community intorno al brand e affermarsi come casa editrice leader nel campo business, innovazione e crescita personale.
Ma arriviamo alla domanda fondamentale.
Come costruire una community per una casa editrice?
La prima risposta è: costruire un posizionamento ben definito.
Infatti, MGMT non vuole posizionarsi come una qualsiasi casa editrice, ma come un brand che accompagna i suoi lettori in un percorso di crescita personale e professionale. I suoi libri sono idelali per chi ha un progetto da realizzare, per chi vuole migliorare le proprie competenze e per chi cerca una guida da seguire.
Ma, fidati, non è una sfida semplice. Il mercato delle case editrici è molto competitivo. Questo perché comprende competitor diretti (quindi altre case editrici) sia diversi personal brand che comunicano benissimo la loro passione per la lettura e che consigliano libri.
Prima di vedere le altre risposte (fidati, non te ne pentirai), vediamo quali contenuti evitare.
Cosa non fare per costruire una community
Per le ragioni scritte di sopra, il posizionamento distintivo è il primo passo per costruire una community. Al contrario, se immaginiamo che creare una community significhi pubblicare contenuti monodirezionali, ci sbagliamo di grosso. Evitate di pubblicare contenuti come: “vendo questo libro”, “questo libro ha ottenuto x riconoscimenti”, “l’artista di questo libro è popolare” e così via ci sbagliamo di grosso.
La monodirezionalità rischia di minare alla base il tuo intento di costruire una community forte. Per avere un approccio di community building sin dalla strategia bisogna pensare:
- alla creazione di valore crescente per un’audience specifica
- ad un posizionamento specifico
- al diffondere spontaneamente contenuti di informazione ed educazione, senza aspettarsi qualcosa in cambio
- alle persone, alla loro necessità di confronto e di relazione.
Un esempio pratico: l’approccio di Marketing Espresso
Tutto questo si è tradotto in 3 semplici obiettivi a livello macro:
- avere dei canali social ottimizzati in grado di rappresentare al meglio il brand
- creare una community appassionata tramite i propri contenuti social (che possa essere convertita)
- affermarsi come casa editrice leader nell’ambito marketing, comunicazione e innovazione
Ora, prendi ispirazione da cosa abbiamo fatto
Il nostro incarico ha previsto un supporto a 360° nei confronti del brand: strategia di social media marketing, piano editoriale, brand identity per i social media, content marketing, social media marketing, advertising e formazione tecnica al team interno.
Anche se tutti gli aspetti sono importanti, la strategia, il piano editoriale e la brand identity giocano un ruolo centrale. In particolare. per realizzare una strategia ad hoc per i canali social abbiamo posti a noi stessi alcune domande fondamentali.
Le domande? Eccole qui 👇
Come convincere una persona non acquista i prodotti della Casa Editrice?
Cosa ha in comune il brand con la sua audience?
Quali solo le leve che grazie ai social possono portare ad un acquisto in questo settore?
Quello che le persone ricercano nei libri (valori, lezioni, informazioni, storie) rispecchia la comunicazione della casa editrice?
Le persone riescono a capire i valori di una casa editrice, oltre che apprezzarne l’offerta?
Una volta finito un libro, comprendono tutti i significati dietro la lettura o possono trovare conforto da confronti e approfondimenti?
Poche domande che hanno portato ad una semplice verità: vendere storie non basta per creare, stimolare e fidelizzare una community.
La Value Proposition
I micro-dati a supporto delle nostre assunzioni ci hanno permesso di elaborare le risposte a tutte queste domande riassumibili in due value proposition necessarie ai lettori: “Non stampiamo semplicemente libri, ma ti accompagniamo nel tuo percorso di crescita“; “Realizza te stesso leggendo“.
Così, mentre la strada da percorrere ci è stata chiara sin da subito a livello di posizionamento, a livello identitario partendo da soli due loghi, il moodboard è venuto quasi spontaneo.

Siamo andati subito a nozze con i colori delle copertine dei libri per via del loro dinamismo, della loro energia e soprattutto della loro riconoscibilità. Il rimando al carattere tipografico e alle copertine di vecchie riviste ci ha riportato, invece, indietro nel tempo.
Risultato grafico finale? Eccolo qui:

Un’altra pagina ufficiale della nostra Presentazione.
Avrai sicuramente colto uno spoiler in quest’immagine: i contenuti. E magari starai pensando “Era ora, questo voglio vedere”.
Vediamo i contenuti
Dato il posizionamento individuato, il Piano Editoriale è stato bilanciato con diverse macrocategorie di contenuto. Attenzione: le categorie di contenuto non solo inerenti ai libri, ma al mondo della lettura, del business e dell’imprenditoria.
Qui alcuni dei nostri contenuti preferiti:
Non solo operatività: costruire un know-how per il nostro cliente.
Una delle cose più difficili da fare nel nostro campo è trasmettere a persone, che non conoscono il mondo della creazione contenuti, quello che serve per camminare da soli. In questo progetto è accaduto però proprio questo: lavoravamo mentre spiegavamo, in ore di consulenza ad hoc, ciò che facevamo per poter formare il Team interno del Cliente.
Oltre alle relazioni più strette che ovviamente si creano tra i due Team, è evidente che questo tris tra operativà-consulenza-formazione porta ad una serie di vantaggi:
- si affida la fase di crescita a livello di awareness e di community a degli esperti
- viene messa a terra una strategia di crescita per migliorare la comunicazione del brand (partnership, collab, nuovi formati, canali, adv specifico etc.)
- si crea un know-how interno in poco tempo, mentre che si ottengono risultati
Risultato? Una community creata, una validazione dei contenuti fatta, un awareness migliore, interazioni crescenti e costanti e un team interno in grado di gestirle.
Conclusione
Se dovessi scegliere una frase riassuntiva di questo progetto direi: “abbiamo fatto bingo“. Per questo, concludo con un ringraziamento a chi ha curato il progetto:
- Marco Onorato & Marta Vannelli: Brand Strategist
- Alessandro Vajani: Account Manager
- Simona Loparco: Social Media Manager & Content Creator
- Davide Rigamondi: Art Director
- Nicholas Donadio: Graphic Designer
Se sei arrivato fin qui e hai un dubbio o semplicemente un chiarimento, non esitate a scriverci in DM.