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“Employee experience is about doing things with and for your employees, not to them.”
Mark Levy, Former head of employee experience at Airbnb and Allbirds
Nell’ultimo periodo si parla sempre più spesso di “employer branding”, ovvero quel complesso di attività e strategie che migliorano l’immagine aziendale come luogo di lavoro ottimale e cooperativo.
In uno scenario di instabilità economica, forte specializzazione e settorializzazione, investire sulla propria immagine e reputazione è funzionale alla creazione di un ambiente di lavoro efficace ed efficiente.
Ne ho parlato anche in un post ad hoc nella mia pagina Instagram.
La sfera del branding non è più relegata solo alla gestione strategica degli aspetti intangibili di un brand, ma comincia a farsi largo in molte altre discipline.
Una di queste riguarda proprio il controllo della propria forza lavoro.
Perché l’employer branding incide positivamente sull’immagine aziendale?

L’employer branding, nel tempo, ha assunto un ruolo fondamentale per le aziende perché, oltre a ridurre sensibilmente i costi legati alle assunzioni e alla retention, si rivela strategica per coinvolgere i dipendenti attuali e renderli partecipi dei cambiamenti interni alla stessa azienda.
È finito il periodo delle comunicazioni verticali e gerarchiche. Sta venendo sempre meno la distanza tra CEO e dipendenti.
L’impronta che stanno acquisendo le aziende è sempre più orientata ad una comunicazione trasversale tra vertici e non, per creare un clima di lavoro cooperativo, sereno e proficuo.
Piattaforme come LinkedIn hanno reso più democratica la scelta della propria carriera, mettendo in difficoltà le piccole e medie imprese poco aggiornate su questo fronte.
Secondo una ricerca condotta da questo social network il 75% di chi cerca lavoro valuta la reputazione dell’azienda prima di completare l’application e il 52% dei candidati controlla il sito web aziendale e la presenza sui social media.
In generale, l’ostacolo maggiore rappresenta la mancanza di informazioni sull’azienda per cui si sta inviando la candidatura.
Lavorare insieme per creare un’esperienza migliore

Negli ultimi anni, le aziende si stanno immedesimando sempre di più nel ruolo dei propri dipendenti. C’è una maggiore empatia nei confronti della forza lavoro, con lo scopo di creare un ambiente funzionale e altamente competitivo.
La comunicazione emozionale è la nuova sfida per le aziende e i brand in toto.
Le imprese stanno diventando sempre più empatiche, non solo per attrarre nuovi candidati, ma anche per mantenere la forza lavoro già presente e aumentare le loro aspettative e capacità.
Secondo il report “Global Talent Trends 2020“, dal 2012 c’è stato, infatti, un aumento costante di investimenti nel miglioramento dell’esperienza generale della propria forza lavoro.

Quali sono i benefici?
Oltre a migliorare consistentemente l’immagine e la reputazione aziendale, investire in una strategia di employer branding è propedeutico per molteplici ragioni:
- Permette di attrarre i candidati migliori. Infatti, investire nella propria immagine, comporta anche assumere un’identità più attrattiva agli occhi di potenziali candidature. Immagina di aver investito tanto nella creazione di un clima di lavoro sano ed efficiente, nel momento in cui avrai bisogno di assumere nuovo personale, arriveranno da sé le proposte più competitive.
- Riduce i costi di assunzione. Investire nell’employer branding permette di attrarre un numero elevato di candidati, in linea con i propri bisogni ed esigenze. Infatti, le imprese che investono nel proprio employer brand chiudono le assunzioni due volte prima rispetto alle altre aziende.
- Aumenta le performance dell’intera azienda. Curare la propria reputazione è fondamentale per rendere più cooperativo ed efficiente l’ambiente di lavoro e, al tempo stesso, attrarre talentuosi candidati, desiderosi di incarnare i valori di quell’azienda. Maggiore è il sentimento di appartenenza verso un brand aziendale, migliori saranno i risultati ottenuti.
Riflessioni finali

L’employer branding rappresenta un nuovo modo di considerare il settore delle Risorse Umane, che – per anni – è stato relegato ad una dimensione eccessivamente utopica e distaccata dai candidati attuali e potenziali.
La sinergia tra HR ed employer branding comporta un valore aggiunto da non sottovalutare nelle strategie aziendali.
Il valore del capitale umano continuerà a rappresentare il motore
principale per la crescita delle aziende e il miglioramento delle sue performance.
Il bisogno di una comunicazione bilaterale tra forza lavoro e vertice è una nuova e accattivante sfida.
Perché se è vero che il nostro aspetto esteriore è dato in larga parte dalle nostre caratteristiche interiori, è fondamentale – per le aziende – impostare strategicamente una comunicazione reticolare che rifletta esternamente la composizione comunicativa interna.