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Di serie tv cult che hanno segnato la nostra adolescenza ce ne sono tante. Ci siamo immedesimati nei personaggi, abbiamo fatto congetture e tifi, tra episodi di Friends, Dawson Creek, The O.C e William & Grace.
Da qualche anno però, c’è una serie tv targata Netflix che è diventata un vero e proprio fenomeno sociale: Sex Education. Serie tv che cerca di scardinare di episodio in episodio molti degli stigmi sociali sul nostro corpo e sull’intimità anche tra persone dello stesso sesso.

Sex education e i tabù sul sesso
Ci serviva una serie sul sesso? La risposta è sì!
La ragione per cui tutti parlano di questa serie è che il suo titolo è anche il topic centrale della storia: il sesso.
La serie è geniale tanto quanto dovrebbe essere naturale l’argomento di cui tratta. A differenza delle serie tv con cui siamo cresciuti, non tratta della vita di un gruppo di adolescenti di diversa estrazione sociale che frequentano la scuola e sono coinvolti in disparate dinamiche sentimentali.
Perché?
Perché oggi le finalità delle serie tv sono cambiata. Non devono solo intrattenere o distrarci dai problemi della nostra quotidianità, ma devono anche promuovere comportamenti sociali e superare i tabù che ci sono stati tramandati.
La nascita della serie e il significato sociale
Sex Education è una serie tv britannica lanciata da Netflix nel 2019. La sua creazione nasce da un’esigenza molto comune nel Regno Unito: introdurre nella Scuola dell’educazione sessuale.
Sentiamo spesso di come educare gli adolescenti al sesso o di come prevenire alcune malattie sessualmente trasmissibili. Ecco, Netflix cerca di risolverci il problema.
Certo, non possiamo pensare che la serie faccia vere lezioni di sessualità, ma sensibilizza al tema.
Infatti attraverso la leggerezza con cui vengono affrontati gli argomenti, si cerca in modo ironico e divertente di lanciare degli input per uscire da pregiudizi e paure. La consapevolezza della propria sessualità, d’altronde, è alla base per l’autostima della persona e la sua capacità di relazionarsi con gli altri.
I personaggi di Sex Education e le loro paure
Quanto ne sappiamo davvero noi e gli adolescenti sui genitali maschili e femminili, sull’eiaculazione precoce o sulla nostra sessualità a prescindere dal proprio partner?
La nostra generazione è cresciuta sessualmente con lo stereotipo dei film porno, dove le prestazioni sessuali non prevedono né insicurezze fisiche né nei gesti.
I protagonisti di Sex Education, invece rappresentano la personalizzazione di tutti i tabù sessuali.
Otis infatti, esorcizza la sua verginità con il ruolo di consulente della “Clinica del sesso”, un’ufficio clandestino all’interno dell’istituto Moordale che frequenta. Il suo migliore amico Eric invece, deve lottare contro il bullo della scuola Adam, figlio del preside e contro i pregiudizi sui suoi travestimenti. Allo stesso modo c’è chi deve cercare di comprendere la propria bisessualità o asessualità e chi deve faticare ad affermare e spiegare la propria identità non binaria.
Il marketing educativo di Netflix
Così Netflix sin dal 2019 ha pensato di adottare un approccio fondato sul marketing educativo per pubblicizzare l’uscita delle stagioni di Sex Education.
La scelta, seppure criticata in alcuni paesi, ha raggiunto il suo obiettivo, cioè sensibilizzare più persone al tema. Per di più ha voluto motivare gli adolescenti, bombardati dai vanity feed dei social, all’accettazione del proprio corpo.
Viene così spiegata l’affissione dei cartelloni a Milano in stazione Cadorna. La grafica rappresenta frutti diversi con allusioni ai genitali maschili e femminili riportando lo slogan “Se la/lo vediamo in forme diverse, è perché non ce n’è una/o sola/o. Ognuna è perfetta, anche la tua/il tuo”.

Temporary shop e Stella Mc Cartney
Ancora più sorprendente da parte di Netflix, è stata la trovata di adibire un temporary shop di cup cake a tema. Nel Bistrot Patty Bakery a Milano Cadorna, i visitatori sono stati invitati a prendere parte ad attività interattive, tra le quali curiosare nella biblioteca di Maeve e ricevere informazioni sui prodotti.
Non meno brillante, è stata la collaborazione con Stella Mc Cartney per la realizzazione della campagna di prevenzione contro il tumore al seno intitolata, Toilet, Teeth, Tits. Un modo divertente per condividere l’importanza dell’auto palpazione per prevenire il tumore al seno.
Conclusioni
Al di là del mondo Netflix e delle sue dinamiche di marketing, al di là che siate pro o contro questa piattaforma di streaming, dobbiamo imparare a vedere il mondo nelle sue sfumature.
Infatti credo che attraverso Sex Education, e ancor prima con la serie “Thirteen Reason why”, Netflix abbia voluto rappresentare e denunciare la vita reale degli adolescenti, la mancanza di rapporto tra istituzione scolastica e alunni ma soprattutto la relazione figli-famiglia. I tempi cambiano e con loro anche la comunicazione nell’affrontare date dinamiche.
È arrivato il momento di prendersi del tempo per parlare apertamente della sessualità a casa e a scuola per educare coloro che rappresentano il futuro e la società del domani, per creare un mondo privo di pregiudizi e consapevole.