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Il mondo dell’arte può incontrare il target dei giovanissimi attraverso l’uso delle strategie più innovative? Lo abbiamo chiesto direttamente a Cristian Spadoni, uno dei membri del Dipartimento di Strategie Digitali de Le Gallerie degli Uffizi.
Ma perché Le Gallerie degli Uffizi sono un esempio di successo? Scopriamolo insieme.
Le Gallerie degli Uffizi tra Cultura e Social Media
Le Gallerie degli Uffizi non sono solo uno dei musei più importanti d’Italia, ma un Case Study di successo per chi lavora nel mondo digitale.
La ragione è semplice: a partire dal 2020, il museo è stato capace di modificare la sua presenza sui Social Media, coinvolgendo non solo i visitatori più fidelizzati e appassionati di arte, ma anche un target considerato lontano dal mondo dell’arte e dei musei.
Stiamo parlando della fasce di visitatori tra i 15 e i 25 anni, coinvolti con strategie mai usate prima da un Museo importante come quello degli Uffizi. Tra un video su TikTok e la visita di un influencer, l’immagine classica dei musei come luoghi lontani dal mondo dei giovani è stata ufficialmente abbandonata.
E a chi è scettico sull’uso di TikTok non rimane che leggere l’intervista a Cristian Spadoni, che ci spiega come usare i canali digitali allineandoli con l’immagine di un brand importante come gli Uffizi.
E, naturalmente, gli effetti non sono solo online 👇

Intervista a Cristian Spadoni
La strategia Social delle Gallerie degli Uffizi ha avuto effetti positivi sulla brand image del Museo e hanno avvicinato il target dei più giovani. Quali sono stati gli elementi vincenti?
La pandemia, come è a tutti noto, ha radicalmente cambiato le modalità di fruizione in ogni ambito del vivere determinando un’accelerazione dei processi digitalizzazione. Le chiusure materiali del museo hanno prodotto di fatto nuove “aperture” virtuali in cui le nuove generazioni si sono sentite accolte. Fra queste certamente TikTok, ma non solo. Anche gli altri canali social più “obsoleti” si sono rivelati essere un territorio familiare per più giovani. Si è verificata una rivoluzione epocale ed è totalmente mutato il modo tradizionale di pensare al museo.
Lo sviluppo della strategia social ha portato a risultati di successo. Solo su TikTok si parla di 107mila Follower. A quali altri risultati ha portato la strategia adottata dagli Uffizi?
I social sono un modo parallelo rispetto la realtà, ma non sostitutivo della realtà stessa. I risultati realmente misurabili sono le presenze fisiche al museo. Nonostante le restrizioni la presenza dei visitatori, in particolare dei più giovani, ha avuto un incremento sostanziale, tanto che Le Gallerie degli Uffizi son state il luogo della cultura più visitato d’Italia nell’ultimo anno.
Le Gallerie degli Uffizi sono il luogo culturale più visitato d’Italia nell’ultimo anno. C’è un collegamento tra la strategia social adottata e l’aumento delle visite offline?
Assolutamente. Rispondiamo con le parole dei nostri followers: “Durante la chiusura siete stati più “aperti che mai”. Le visite virtuali al museo sul web sono stato il seme per le visite materiali, preparando i visitatori ad un’esperienza fisica al museo.
Influencer marketing e l’ uso di un linguaggio semplice e divertente sono state le caratteristiche vincenti della strategia social degli Uffizi. Quali aspetti sono stati determinanti per raggiungere un target più giovane?
Chiara Ferragni su Instagram, Martina Socrate su TikTok, Wikipedro su Fb. Il museo è uno spazio collettivo che appartiene a tutti, tanto più ai giovani, che sono a partire da oggi i “numi tutelari” della cultura di domani. Si deve consegnare la cultura al futuro, al tempo che verrà. Ecco che il ruolo delle nuove generazioni è assolutamente decisivo.

Siete mai stati scettici sull’utilizzo di TikTok come canale per veicolare il mondo dell’arte?
È normale ci siano state resistenze culturali per chi ha avuto una classica formazione umanistica, ma il nostro direttore Eike Schmidt non ha mai mostrato scetticismo, ma sempre prova di grande lungimiranza.
Il successo raggiunto dimostra che le nuove generazioni sono interessate al mondo dell’arte, purché si parli con il loro linguaggio. In che modo è possibile comunicare con il target dei giovanissimi?
La differenziazione dei canali social serve proprio a questo. Da Tik Tok a Facebook ogni utente può scegliere lo spazio virtuale a lui più confortevole. Ma nessuna piattaforma è fortificata, i social dialogano fra loro in perfetta sinergia. Il museo stesso, nell’esperienza fisica di chi lo vive, traduce questa eterogeneità di mondi. Le Gallerie degli Uffizi sono un mondo composito e cosmopolita abitato da tutti.
Una strategia di successo ha un grande team dietro. In quanti siete ad occuparvi della creazione dei contenuti?
Siamo un team di 7 unità stabili più un team interdipartimentale, sempre interno, per i contenuti di TikTok Ognuno con la sua formazione storico, artistica, filosofica, linguistica. Siamo tutti interni e assolutamente consapevoli del patrimonio che costudiamo e ogni giorno divulghiamo.
Cosa portiamo a casa
Le parole di Cristian Spadoni portano anche noi di Marketing Espresso ad una riflessione che vogliamo condividere con voi: la comunicazione è un mezzo potente da non improvvisare, ma da costruire consapevolmente.
Ogni strategia di comunicazione può essere studiata, reinventata e testata per creare valore e diffondere la cultura anche e soprattutto sui canali che usiamo ogni giorno, come i Social Media.
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