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Il 31 ottobre è ormai arrivato e noi vogliamo festeggiarlo presentandovi delle campagne da paura. Ecco di seguito le migliori campagne di sempre a tema Halloween!
Halloween e il marketing
La festività di Halloween è sicuramente un’occasione preziosa per i brand per dimostrare la propria capacità creatività e di adattamento al real-time marketing.
Infatti, ogni anno, gli appassionati di advertising possono divertirsi a scoprire in che modo i brand hanno scelto di sfruttare il tema della notte degli orrori per creare delle comunicazioni da paura.
Halloween è da sempre qualcosa di “magico” per il mercato: i bambini diventano i principali “driver di acquisto” per le marche di dolciumi o di travestimenti, e i brand di cosmetici possono dar sfogo alla creatività mostrando terrificanti modi di utilizzare i soliti make-up.
Ad esempio, Dior nel 2018 ha lanciato la nuova collezione di make-up dedicata proprio a questa festività. Nella campagna, che vede protagonista Bella Hadid, vengono proposti diversi look, facilmente ricreabili dagli affezionati per travestirsi la notte di Halloween.

Anche le marche di alcolici non si tirano indietro quando si tratta di sconvolgere con le proprie pubblicità, essendo universalmente protagonisti della serata di festa tra gli adulti.
Alcuni esempi?


Tuttavia, qualsiasi tipologia di brand può divertirsi a creare comunicazioni fantasiose a tema Halloween. Alcuni cambiano il packaging del proprio prodotto, come Burger King…

Altri fanno le cose ancora più in grande e creano linee di prodotti ad hoc, come la versione “Trick Or Treat” di Oreo…

Insomma, Halloween è un’occasione che nessun brand può farsi sfuggire. Se anche tu vuoi creare la comunicazione di Halloween perfetta, prendi spunto dal tono di voce utilizzato in queste brillanti campagne di seguito e scopri che travestimento hanno scelto questi grandi brand!
Interattivo come Burger King
“Come as a clown; eat like a King”: è questo il claim utilizzato per una delle campagne più creative del colosso Burger King.
Tramite un advertising cupo, ma dal risvolto ironico, l’azienda presenta un’originale iniziativa di interazione con il consumatore, offrendo un panino “whopper” gratis alle prime cinquecento persone che si sarebbero presentate al ristorante travestite da clown la notte di Halloween.
Con l’ausilio della campagna social #ScaryClownNight, Burger King non perde occasione di sfidare apertamente il suo principale competitor; non a caso, infatti, il “volto” ufficiale di McDonald’s è proprio un clown.
Divertente come Smart
Quando si sfrutta il concetto “less is more”, nasce quasi sempre una creatività semplice ma d’impatto.
È il caso di Smart, che per promuovere il nuovo modello auto Forfour, sfrutta il tema di Halloween per far divertire lo spettatore.
Una coppia in procinto di darsi il primo timido bacio in auto viene interrotta da un ragazzo travestito con un costume horror. In preda dalle urla di terrore di tutti e tre i personaggi, l’intruso capisce di essere salito sull’auto sbagliata, poiché identica a quella dei suoi amici.
“Don’t drive a car like everyone else”: il claim è semplice e diretto. Smart consiglia ai suoi consumatori di non seguire la massa, ma anzi di essere sempre unici, di non seguire le regole “mainstream”, specialmente durante una notte magica come quella di Halloween.
D’impatto sociale come Budweiser
Famoso per le sue campagne iconiche che fanno leva sulla satira e l’umorismo, come “Wassup” o “Lizards”, il brand di birra cambia drasticamente direzione per la sua campagna di Halloween.
L’obiettivo non è più quello di far ridere, ma quello di far riflettere i consumatori.
Con la campagna “Non permettere che Halloween ti perseguiti per sempre”, il brand vuole sensibilizzare il proprio target sul tema del “bere responsabilmente”, mostrando foto segnaletiche dei trasgressori con indosso costumi di Halloween.
Abbiamo già parlato qui delle comunicazioni “fear arousing appeal” e dei vantaggi di queste strategie: in questo caso, Budweiser provoca con una campagna da brivido, che rimane coerente con il tema della “notte del terrore”, durante la quale vengono spesso alimentate trasgressioni da ubriachezza.

Nostalgico come Skoda
Nonostante sia basata sul terrore, Halloween è anche una festa per bambini. Con la tradizione del “dolcetto o scherzetto” e dei creativi costumi fatti a mano, sono i più piccoli i protagonisti di questa notte magica.
Tuttavia, anche gli adulti vogliono sentirsi parte, che sia per ricordare la spensieratezza dell’infanzia o per avere un motivo per “staccare” dalla vita quotidiana e festeggiare con gli amici.
Una mossa strategica? Rivolgere la comunicazione a entrambi i target: i bimbi e gli adulti. Skoda, infatti, crea una campagna ad hoc per celebrare le tradizioni dei bambini e per alimentare un senso di nostalgia negli adulti (nonché principali clienti di brand di automobili).
La campagna “Not Just For Kids” mostra un bambino che intaglia una zucca di Halloween e, in seguito, la sua versione adulta che intaglia la copertura del cofano della sua Skoda come se fosse la sua vecchia zucca.
Skoda è così riuscito a rappresentare entrambi i segmenti, molto diversi tra loro ma anche tanto simili.
Limited Edition come Heinz
Abbiamo già raccontato di una delle brillanti campagne create da Heinz in questo articolo. Non potevamo, dunque, non nominare la campagna limited edition del brand leader di salse da condimento.
Ognuno di noi da piccolo ha finto, almeno una volta, di essere sporco di sangue utilizzando del ketchup, giusto?
Si tratta sempre della solita bottiglia di ketchup, ma questa volta utilizzato per simulare del sangue umano. “Tomato blood costume kit” fa leva sulla nostalgia dei costumi-fai-da-te, diverte i consumatori e crea una geniale campagna di marketing a tema Halloween.
Il kit, comprendente di una versione di ketchup a edizione limitata, pittura per il viso, applicatori e tatuaggi adesivi, si presentava così:

“Se hai Heinz, hai un costume”: per non farsi mancare nulla, il brand ha anche aperto un pop-up store a Los Angeles, in cui era possibile acquistare il kit, ma anche “insanguinare” i propri costumi.

Solidale come Reese’s
Comprendere i “pain points” dei consumatori è uno dei passi fondamentali da affrontare durante la creazione di un posizionamento strategico. Nel 2020 siamo stati tutti accomunati dallo stesso disagio: la pandemia e il conseguente lockdown.
Anche la sera del 31 ottobre dell’anno successivo è stata caratterizzata da restrizioni e distanziamenti sociali.
L’azienda americana produttrice di dolciumi ha deciso di sfruttare l’evento di Halloween per inventare un modo per far divertire ugualmente i bambini. Non a caso, principali consumatori di Reese’s in particolar modo durante la tradizione del “trick or treat” americano.
Una porta robotica consegnava ai bimbi i prodotti del brand tramite una fessura, mantenendo l’igiene e la sicurezza al primo posto. Idea innovativa e campagna marketing non convenzionale come esempio perfetto di adattamento ai tempi del Covid-19.
La “Reese’s Trick or Treat Door” ha saputo creare un’atmosfera suggestiva e un chiassoso passaparola sui social, interagendo con i clienti più affezionati nel rispetto delle limitazioni imposte.

Provocatorio come Durex
Durex, universalmente apprezzato per il suo tono di voce simpatico, giovanile e basato sui doppi-sensi, non poteva farsi scappare l’occasione di Halloween per presentare contenuti coerenti con la propria personalità.
Basando il doppio-senso su un tipo diverso di “paura” rispetto a quello associato ad Halloween, il brand propone geniali post e copy per i suoi account social.


Sottili e geniali, le campagne a tema Halloween del brand non perdono mai occasione di diventare iconiche.

È innegabile l’importanza del sapere adattare le proprie comunicazioni al “real-time”, e dei vantaggi competitivi che queste campagne ad hoc possono creare.
Queste erano solo alcune delle campagne più brillanti di Halloween.
E a voi, ne vengono in mente altre?