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Il neuromarketing: cos’è?
Per definizione scientifica, si avvale appunto dell’ applicazione delle neuro scienze per elaborare strategie di comunicazione aziendale definita nei minimi dettagli in modo sofisticato.
In Calabria è nata da poco: CheTesta, la prima agenzia di neuro marketing e a farla nascere è una giovane imprenditrice: Caterina Fanello.
Insieme a lei approfondiremo il neuromarketing: cos’è e la sua influenza nel mondo digitale
CheTesta! Curioso! Perchè questo nome?
CheTesta perchè l’idea nasce dalla mia tenacia, dalla mia testardaggine, ma non solo! CheTesta soprattutto perché il neuromarketing è una sofisticata evoluzione del marketing tradizionale, un upgrade che vuole mettere al centro delle scelte aziendali il cliente, le sue emozioni…la sua testa!
Testa in latino significa “conchiglia”, un oggetto a me caro, nonché un simbolo che richiama l’attenzione sulle sensazioni che una certa cosa può suscitare sull’uomo, sia a livello emotivo che sensoriale. La risacca del mare che sentiamo quando avviciniamo la conchiglia all’orecchio, infatti, è un’illusione acustica!

Ma ora spiegaci un pò il neuromarketing: cos’è?
Il neuromarketing è la fusione tra neuroscienza e marketing.
Questa è la definizione che maggiormente rende l’idea! In particolare è la branca del marketing che ottimizza l’approccio tradizionale attraverso l’utilizzo di specifici strumenti al fine di analizzare le risposte cerebrali ad un determinato prodotto, servizio, packaging ed altro. Si effettua una campagna di neuromarketing quindi se si utilizzano software ed hardware specifici, finalizzati proprio a studiare gli stimoli, i comportamenti e le reazioni dei clienti rispetto ai vari elementi di una campagna. Oggi è fondamentale: siamo oberati di stimoli ed informazioni così la nostra soglia di attenzione, è dimostrato, si abbassa sempre più. Un esperto di neuromarketing contribuisce a migliorare le campagne poiché conosce come funziona il cervello umano!
Neuroscienza e marketing per studiare le reazioni del cervello ad un messaggio o a un prodotto per capire cosa davvero piaccia al potenziale cliente, sembra fantascienza!
Solo per chi non lo conosce. Il consumatore al giorno d’oggi possiede un elevato potere informativo. Queste implementazioni sono finalizzate a raffinare le strategie aziendali, a renderle più funzionali. Il consumatore è consum(attore) più che mai proprio perché riveste un ruolo fondamentale nei processi. L’importante, come sempre nella vita ed in tutti i settori, è fare il proprio lavoro in modo etico.
Da come racconti sembrerebbe che il neuromarketing possa supportare anche la strategia digital. Ad esempio studiare la risposte dei clienti durante la navigazione di un sito può essere utile per migliorare la navigabilità e il layout di una sito web e così via. Ma è così anche sui social?
Sui social, ancora di più, c’è la necessità per le aziende di posizionare il proprio brand in modo accattivante. Passiamo varie ore sui social network ma siamo molto distratti. Il neuromarketing ci aiuta a migliorare l’esperienza del cliente, a capire cosa suscita il nostro prodotto/servizio, cosa interessa al nostro cliente, per cosa si emoziona, quindi su cosa fare leva per attirare l’attenzione. Inoltre analizzare se ci sono passaggi che rendono la comunicazione ambigua, da evitare, soprattutto sui social che nascono come strumenti di ricreazione quindi intrattenimento. Gli strumenti di neuromarketing in questo caso sono rilevanti per l’analisi di elementi grafici, fotografici e videografici.
Il sito recita “teste imperfette con sorrisi perfetti”, ma quali sono le competenze di un esperto in neuromarketing?
Da tanti sorrisi, vero! Io sono l’ideatrice del concept, avendo studiato Economia prima e Sociologia dopo, la mia formazione ben si presta alla consulenza di marketing integrato che intendo proporre; ma non sono mai sola! Sono supportata da tanti sorrisi: un neuroscienziato, due psicologi, due esperti di web, due esperti di grafica, una copy ed una giornalista. Questo perché l’approccio adottato vede l’unione del marketing digitale col marketing esperienziale ed il neuromarketing quindi vogliamo offrire ai clienti un servizio che sia multisettoriale, dinamico e versatile. Il team è sempre aperto a nuove collaborazioni!

Il neuromarketing è quindi la nuova frontiera per il consulente di marketing che vuole sempre essere aggiornato
Assolutamente si! Il settore va in questa direzione. Queste implementazioni permettono di ottimizzare la strategia complessiva dell’azienda, migliorare l’esperienza del cliente e valorizzare la brand identity. Il tutto in un’ottica integrata e cliente centrica.
Conclusioni
Secondo Gerald Zaltman, professore della Harvard Business School “il 95% delle nostre decisioni è irrazionale“, in questo contesto l’apporto delle neuroscienze si rivela utilissimo ai fini del marketing e della comunicazione. Studiare e conoscere le risposte inconsce del nostro cervello agli stimoli sensoriali ed emotivi aiuta i brand a migliorare l’efficacia delle strategie.
A mio avviso questo inoltre, se da un lato il neuromarketing consente alle aziende di veicolare messaggi più autentici, perchè dispongono di una bussola per guidare la loro strategia, dall’altro le “obbliga” a sviluppare prodotti realmente utili ai consumatori, in base alla conoscenza dei loro bisogni e i desideri.
Il marketing non è l’arte di trovare modi intelligenti per sbarazzarsi di quello che si produce. Il marketing è l’arte di creare un autentico valore per il cliente.
Philip Kotler