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Dopo un inizio anno particolarmente faticoso in termini di impegni e contenuti da visualizzare e valutare eccoci qua.
Dall’inizio del 2019 ad oggi possiamo sicuramente fare un’osservazione generale sui i vari trend che coinvolgono le strategie dei UGC (User Generated Content) e cioè che il presente fa da padrone. Cosa intendiamo con questa frase che sembra un po’ pragmatica? Andiamo a scoprirlo
Che cos’è l’instant marketing?
Per capire come si è arrivati a questa definizione possiamo immaginare il marketing come un albero. Il tronco fa da base, con le sue radici, ed è quello che è considerato il marketing tradizionale. I vari rami invece sono tutte quelle estensioni che hanno preso piede negli ultimi anni come appunto questa tipologia.
Salta all’occhio di tutti che negli ultimi mesi si stia facendo un uso massivo di attività di comunicazioni che fanno riferimento agli eventi mediatici di portata nazionale o internazionale. Dal inizio del 2020 ad oggi avremo contato almeno 5 momenti che hanno scatenato i copy nella creazione di contenuti (Conferenza stampa di Sanremo, Episodio politico a Bologna, Brexit, La questione Harry, Megan e la corona…). Ma a che scopo?
All’inizio me lo sono chiesto per parecchio tempo rispondendomi che fosse una specie di faro usato sapientemente per spiccare sui contenuti tradizionali. Man mano con il tempo, però, dal 2% delle agenzie o delle aziende che facevano uso di questa strategia siamo arrivati forse al 80%. Il fenomeno che più ci lascia di stucco è che queste strategie vengono usate anche dagli utenti semplici per imitare le strategie che vengono usate dai professionisti o magari solo per passatempo.
Ma qual è la situazione dell’instant marketing in Italia? Trai i primi a far parlare di sè con questa tipologia di contenuti c’è sicuramente Taffo Funeral Services. Cosa sarebbe riuscito a far parlare tutta l’Italia di pompe funebri, argomento che non si presta molto ad essere comunicato? Un gran coraggio in termini di ironia e grande capacità di creare engagement con un tema non troppo popolare.
Taffo è sicuramente uno dei casi più interessanti in Italia di Instant Marketing. Strategia vincente o no? Sicuramente sì in termini di awareness dato che ne stiamo parlando.

Ma dove e come si fa?
Ovviamente per essere attuali bisogna avere dei canali che riescano a trasmettere contenuti e messaggi in tempo reale al mondo. Dove? Queste strategie vedono la luce grazie ai social, in particolar modo il termine è stato coniato con la campagna “Dunk in the dark” di Oreo. Contenuti del genere sono tipicamente condivisi dagli account social delle varie aziende proprio per l’immediatezza e la capacità di raggiungere un grande pubblico fidelizzato.
Una volta capito dove si fa è essenziale arrivare al come. Come si realizzano contenuti che facciano parlare di noi, che siano attraenti e ci diano la reputazione di un’azienda “attuale”? La risposta sta nell’impegno, nella capacità di vedere oltre i semplici eventi e di cogliere ciò che di lì a poco potrebbe diventare virale. Sicuramente c’è bisogno di un monitoraggio costante dei trend del momento. Inoltre tra gli ingredienti di questi contenuto troviamo, puntualità, creatività e un uso geniale (anche se a volte eccessivo) del politicamente scorretto.
Un esempio simpatico possono essere i contenuti ispirati dalla conferenza stampa in vista del festival di Sanremo. Di seguito uno dei post che ho trovato più simpatici creato da Ceres.

Instant marketing: quali sono i rischi?
Ma non è tutto rose e fiori.
Infatti l’instant marketing è una strategia di comunicazione tanto efficace quanto rischiosa, soprattutto se raggiunge toni e utilizzi esasperati.
Infatti non dobbiamo mai dimenticare che il tuolo di una buona comunicazione è quello innanzitutto di trasmette la visione, gli attributi e l’identità del brand. Per questo motivo avere un tone of voice sfrontato e seguire gli ultimi trend di comunicazione a volte può essere non adeguato se questo stile non è coerente con i valori del brand.
Rincorrendo gli ultimi trend e le ultime notizie solo per “far parlare di sè”, si rischia di avere il risultato opposto, facendo brutte figure e snaturando completamente l’immagine costruita fino a quel momento.
Senza contare che sui social l’accanimento può creare una vera e propria crisi di comunicazione.
Quindi, Instant Marketing sì, ma con criterio.


Chi seguire?
Se siete arrivati fino a questo punto del articolo non mi rimane che elencarvi delle pagine social che non potete permettervi di non seguire se vi interessa il mondo dei contenuti real time.
Di seguito alcune dei brand che fanno un ottimo uso di questi contenuti e che vorrei consigliarvi:
Di pagine come queste ce ne sono tante altre e potremmo sbizzarrirci a commentare i loro contenuti.
Concludendo vi lascio con una domanda/riflessione: questa strategia perderà efficia nel tempo dato il numero sempre maggiore di brand che ne fa uso (a volte anche in modo incoerente), oppure manterrà il suo appeal? Ad oggi è difficile dare una risposta certa, ma nel frattempo divertiamoci vedendo come i copy si sbizzarriscono sui vari temi riuscendo quasi a farne parodie o a sdrammatizzare la tensione che alcuni di essi provocano.