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Prima o poi sarebbe dovuta andare così.
Il leggendario Internet Explorer, il famoso web browser di Microsoft, andrà in pensione il 25 giugno 2022, dopo 27 anni di onorata carriera. Tutto ciò era in realtà un fatto prevedibile, visto che Edge ha ormai preso il suo posto come browser predefinito dei sistemi operativi Windows.
Dopo la sua dipartita, Internet Explorer non siederà di certo accanto ai software più efficienti, responsivi o veloci della storia, ma di sicuro ci sarà un posto riservato fra i vari meme e fenomeni del web.
Perché, ed è inutile negarlo, prima di tutto Explorer è uno dei meme più longevi e famosi di sempre, su cui è stato prodotto tantissimo materiale e su cui probabilmente ne verrà prodotto ancora.
Domanda: come ha fatto uno dei primi browser a passare dall’essere leader di mercato a un supporto per installare Chrome?
Scopriamolo facendo qualche passo indietro.
Un po’ di storia: la nascita di Internet Explorer
Non tutti sanno che prima di vedere la luce il progetto Internet Explorer è stato affidato a un team piccolissimo, composto da circa sei persone.
L’anno è il 1995: Internet è una cosa ancora sconosciuta ai più, i browser sono pochi, la Microsoft è leader nel settore degli home computer. Il piccolo team, diretto da Benjamin Slivka, concepisce un software pensato per la navigazione web e totalmente integrato con i sistemi operativi Windows.
Nasce nell’agosto dello stesso anno la release 1.0 del piccolo Explorer, a partire dall’architettura di Mosaic, il browser più in voga negli anni ’90.
Da lì la crescita è esponenziale: nell’arco di un solo anno arriva la terza release, con un client di posta elettronica integrato, Microsoft Mail. Non ci vuole molto prima che la nuova creatura di Microsoft diventi leader di mercato; questo anche perché Explorer è pienamente integrato in Windows, e lo si trova da subito all’avvio del computer.
Internet Explorer non fa quindi che crescere, raggiungendo una quota di mercato del 90% fra il 2003 e il 2005 – quasi assurdo, se guardiamo il grafico che segue, che riguarda comunque una situazione di qualche anno fa.

Nuovi concorrenti sul mercato
A partire dal 2006, infatti, comincia a sorgere una nuova concorrenza, che detronizza Explorer dal ruolo di leader di mercato – pensiamo a browser come Mozilla Firefox o Google Chrome, che è stato da subito lodato per la sua semplicità d’uso e per la sua velocità.
Explorer non riesce a stare sul pezzo, limitandosi a introdurre con timidezza “novità” già introdotte dai competitor, e mostrando, fra l’altro, numerosi problemi di sicurezza. Il browser di Microsoft è ormai lento, non riesce a reggere il passo e incomincia a essere bullizzato dal popolo di Internet.
Tutti questi fattori (e tanti altri) contribuiscono a farlo figurare nelle liste dei peggiori prodotti tecnologici esistenti.
Come in tanti altri casi di eccellenza, tuttavia, la gloria di Internet Explorer arriva proprio con il suo declino.
Il declino: Internet Explorer diventa un meme
La lentezza di Explorer data in pasto agli utenti del web ha prodotto più di una decade di meme – impossibile quantificarli tutti.
Qui te ne ho raccolti alcuni in una breve galleria; c’è anche un breve video.
Sono anche state realizzate delle finte pubblicità da parte degli utenti.
La risposta di Microsoft
Quello che non molti sanno è che Microsoft, nell’ormai lontano 2012, ha provato a rispondere a queste provocazioni con un video e lanciando un vero e proprio sito web (ormai inattivo).
Il protagonista del video è George, un ragazzo goffo e ossessionato da Explorer, al punto da doverlo eliminare dai computer di tutte le persone che conosce.
Il tentativo di Microsoft a quanto pare non è andato a buon fine, ma è molto interessante osservare il modo in cui ha cercato di ribaltare da un punto di vista comunicativo la fama negativa di Internet Explorer.
Un omaggio
Rendere omaggio a un software che – nel bene o nel male – ha accompagnato generazioni di persone è doveroso.
Molti di noi probabilmente ricorderanno con affetto i primi momenti in cui ci trovammo a navigare su Internet, magari con connessioni non troppo performanti e utilizzando proprio Internet Explorer.
Per questo motivo, anche se nessuno sentirà la sua mancanza, probabilmente non ci dimenticheremo facilmente del web browser Made in Microsoft – che lo si voglia o meno, rappresenta un pezzo rilevante della storia di Internet.
Visto che sei arrivato fin qui, volevo dirti che abbiamo parlato di questa tragica notizia nel nostro podcast, Weekly News, in cui ogni settimana puoi trovare le ultime dal mondo digital e marketing. Se vuoi restare aggiornato/a sulle notizie migliori, ti consiglio vivamente di dargli un ascolto – ti lascio qui sotto la puntata di questa settimana!