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Possiamo dirlo: i canali social sono uno strumento potentissimo ma, molto spesso, vengono utilizzati nel modo sbagliato. Oggi, nel dettaglio, andremo ad analizzare insieme i 3 errori da non fare su LinkedIn, il social Network più professionale fra tutti, dove gli utenti inseriscono le loro esperienze lavorative e il loro grado di formazione, a volte accompagnato da alcuni dettagli personali, come gli hobby e le passioni.
Descrivi te stesso, non essere timido!
Molto spesso mi capita di vedere, sfogliando i profili LinkedIn, descrizioni vuote o esclusivamente legate all’ambito professionale.
Quella sezione è stata creata per parlare delle proprie passioni, del proprio carattere e di tutto quello che vogliamo far sapere di noi. Credo che sia veramente una parte cruciale, a volte, per scegliere fra un profilo o un altro da contattare per una collaborazione o per fissare un colloquio conoscitivo.
Lasciare quello spazio vuoto e non dire nulla di sé, equivale a fare scena muta quando il potenziale recruiter o una nuova conoscenza ci pone la domanda: “Come ti descriveresti?”, oppure “Cosa ti piace fare nel tuo tempo libero? Hai delle passioni?”.
Quella pagina bianca viene letta come un “sono una persona senza interessi, non ho niente da dire su di me, non voglio farvi sapere nulla”: come reagiresti davanti ad una risposta così? Ti piacerebbe collaborare con una persona “vuota”? Non credo proprio, soprattutto se in ambiti strettamente collegati alla parte creativa, come la progettazione di contenuti grafici, la scrittura e l’arte in generale.
Come ti descriveresti? Se la tua sezione “Informazioni” è ancora vuota pensaci su e compilala al più presto!

La sincerità prima di tutto!
Non conosco tutti i miei contatti su LinkedIn: la maggior parte dei miei collegamenti è fatta di persone che fanno il mio stesso lavoro o che potrebbero essere miei colleghi per ambito semantico.
Personalmente, però, conosco una parte di loro, alcuni anche molto bene.
Dove voglio arrivare? Beh, ho letto per caso la sezione “Esperienze Lavorative” e mi sono trovata davanti a un oceano di menzogne: una che scriveva di collaborare con un’azienda da quasi un anno come web e graphic designer, un’altra che sosteneva di fare la Social Media Manager da due mesi… Tutte bugie!
Potrei elencarvi tanti altri esempi del genere, ma ho deciso di fermarmi qui e riflettere con voi su una cosa molto importante: quanto contano le esperienze “sulla carta”?
A quanto pare le persone sono disposte a mentire per cercare di accaparrarsi posti di lavoro, senza neanche averne il merito. Mi rivolgo a questa categoria: credete che l’esperienza sul campo sia un gioco? Che la vostra menzogna non verrà mai scoperta?
Vi sbagliate! Non appena sarete messi alla prova, “crollerà” il vostro palco, il “teatrino” che avete messo in scena solo per cercare di fare colpo.
Per quanto mi riguarda, posso dire di aver imparato il lavoro nel mio settore quasi esclusivamente dalla pratica: ho frequentato solo due corsi in copywriting e uno in creazione di contenuti, alcuni dei quali qui nell’Academy di Marketing Espresso, eppure so svolgere il mio lavoro.
Non sono laureata, sebbene io abbia provato a frequentare ben due corsi di studio universitari differenti, e non avrò studiato molto in questo campo, ma ciò che conta nel mio bagaglio sono le esperienze, che mi permettono di implementare le mie conoscenze e la mia capacità di Problem Solving.
Non fingete: la verità verrà sempre “a galla”!

Sito di incontri? No grazie!
LinkedIn è un social network, dove le persone si mettono in contatto soprattutto per motivi lavorativi o per ricavarne collaborazioni e discussioni interessanti. Gli sviluppatori hanno messo a disposizione una piattaforma di messaggistica per fare ciò, che trovo molto comoda e semplice da utilizzare.
A seguito del mio precedente articolo pubblicato su questo blog, sono stata contattata da molte persone che mi hanno chiesto informazioni sulla mia professione, sui corsi che ho seguito e sul come trovare lavoro in questo ambito, a cui ho risposto davvero molto volentieri.
Insieme a questi messaggi, però, ne sono arrivati degli altri con secondi fini, purtroppo.
Esistono molti modi per approcciare con qualcuno, addirittura delle app per chiedere appuntamenti a persone interessate a potenziali relazioni sentimentali. Se mi sono iscritta a LinkedIn, l’ho fatto per presentarmi come figura professionale e per instaurare conversazioni dove parlo principalmente del mio lavoro e dei miei interessi, ma senza “secondi fini”.
Vi prego: non rovinate anche questo meraviglioso Social Network!

Le mie conclusioni
Tutti i Social Network hanno un obiettivo comune: mettere in contatto le persone, anche a distanza.
Ogni piattaforma, però, è stata creata con fini differenti: Instagram per postare immagini, Facebook per condividere pensieri, LinkedIn per dare la possibilità agli utenti di creare collaborazioni fruttuose con altre persone che lavorano in un settore affine.
Negli ultimi tempi, però, in ogni social sono state aggiunte numerose funzioni, causando una grande confusione: quale social è meglio utilizzare per pubblicare i propri contenuti?
Per ora LinkedIn si discosta dagli altri per la sua tematica: cerchiamo di mantenerlo tale, di rispettare le sue “regole”, evitando questi “3 errori da non fare su LinkedIn”.