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“La sensazione è che la Realtà Aumentata e quella Virtuale ci aiuteranno a dialogare meglio con l’Universo, con noi stessi, con gli altri e con le infinite possibilità del “Multiverso”.”
(Patrizia Boi)
Introduzione
La Realtà Aumentata (AR dall’inglese Augmented Reality) è una tecnologia immersiva in grado di ottimizzare la customer experience del cliente e creare relazioni più significative tra consumatore e brand.
Realtà Aumentata, Realtà Virtuale e Realtà Mista
Quando si parla di realtà immersive si fa riferimento alla Realtà Virtuale, alla Realtà Aumentata e alla Realtà Mista. Questa definizione nasce nel 1974 quando, i due informatici, Paul Milgram e Fumio Kishino propongono l’esistenza di una realtà mista e di fattori che distinguono diversi tipi di realtà. Gli autori individuano un continuum che dal mondo reale porta a un mondo completamente virtuale. Esso, in particolare, comprende quattro stadi:
1. La realtà fisica del mondo reale;
2. La Realtà Aumentata, in cui gli utenti vedono il mondo reale con l’aggiunta di elementi virtuali;
3. La Virtualità Aumentata, una particolare forma di realtà virtuale in cui gli utenti visualizzano anche elementi reali;
4. La Realtà Virtuale, che presenta un mondo sintetico all’interno di cui il partecipante è completamente immerso.

Ancora oggi, si tende spesso a fare confusione tra quelle che sono la Realtà Aumentata e la Realtà Virtuale.
Nello specifico, con il termine Realtà Aumentata ci si riferisce a tutte quelle informazioni aggiuntive che mirano ad arricchire la percezione umana andando oltre le possibilità offerte dai cinque sensi. La Realtà Aumentata parte dall’esistente, acquisisce l’ambiente reale tramite una fotocamera e, dopo averlo analizzato tramite algoritmi, proietta informazioni utili o elementi grafici che permettono all’osservatore una conoscenza più approfondita dell’ambiente circostante.

Al contrario, con il termine Realtà Virtuale ci riferiamo a un particolare tipo di realtà simulata, in grado di sostituire completamente il mondo reale. Questa tecnologia, grazie all’utilizzo di visori, può trasportare in ambienti reali o completamente ricostruiti per vivere esperienze fuori dall’ordinario.

Dunque, anche se entrambe sono in grado di alterare la nostra percezione del mondo, queste tecnologie offrono esperienze con un differente grado di immersione. Inoltre, altra differenza non di poco conto riguarda la maggiore frequenza di utilizzo della Realtà Aumentata rispetto alla Realtà Virtuale, per la sua semplicità d’uso e i costi inferiori.
Quali dispositivi utilizza la Realtà Aumentata?
La Realtà Aumentata può avvalersi di diversi device, alcuni dei quali sono già ben consolidati ed altri, invece, ancora in via di sviluppo. In particolare, è possibile suddividerli in due macro-categorie, i dispositivi indossabili e quelli non indossabili.
All’interno del primo gruppo rientrano gli smart glasses e gli headsets; mentre nella seconda categoria possiamo collocare gli head-up e tutti quei device come smartphone, tablet e computer.
Andiamo adesso ad analizzarli nello specifico:
- Smart glasses: occhiali tecnologici lanciati per la prima volta da Google nel 2014 e poi messi in commercio anche da Microsoft e Sony. Il loro funzionamento è molto semplice quanto complessa è la loro sotto segmentazione in base al tipo di utente, scopo e luogo di utilizzo. Nella funzione base, essi presentano due display e una fotocamera ad alta definizione, per favorire una migliore visuale degli elementi virtuali.

- Head-up: una delle ultime innovazioni che ha investito il mondo dell’automotive. Sono display interattivi, montati sui parabrezza delle auto, per integrare sistemi di guida assistita e fornire informazioni più accurate sui pericoli rilevati nella strada che si sta percorrendo.

- Smartphone e tablet: tutto ciò che serve, in questo caso, è la fotocamera del device e un’applicazione in AR, attraverso cui visualizzare contenuti aggiuntivi.
- Smart Mirror: specchi che hanno rivoluzionato il settore del retail, offrendo un’esperienza di shopping interattiva. Attraverso l’utilizzo di una fotocamera ad alta definizione e le logiche di Intelligenza Artificiale, danno la possibilità di misurare vestiti senza indossarli, di provare un make-up o un nuovo colore/taglio di capelli senza alcun rimorso.

Il potenziale della Realtà Aumentata nel Marketing
La Realtà Aumentata è entrata a far parte a tutti gli effetti della nostra vita quotidiana (come ben dimostrano anche i filtri di Instagram) e, già da diversi anni, viene utilizzata in numerosi settori quali il retail, il settore medico, della formazione aziendale, del turismo o dell’automotive; del marketing o dei videogiochi.
Nell’ambito del marketing, l’utilizzo di questa tecnologia permette ai brand di creare esperienze personalizzate e con un elevato livello di engagement, rivelandosi un ottimo strumento per fidelizzare gli utenti e aumentare il fatturato.
Di seguito, un elenco dei principali benefici derivanti dall’applicazione della Realtà Aumentata nel marketing:
- Aumento dell’awareness: l’AR è una tecnologia immersiva in grado di generare un effetto WOW, incuriosire e coinvolgere le persone fino ad attivare un forte passaparola positivo;
- Interattività: l’utente vive un’esperienza diretta e può interagire con le immagini digitali;
- Miglioramento della Customer Experience grazie ad un’esperienza multisensoriale, che permette di esplorare il prodotto a 360 gradi;
- Personalizzazione e flessibilità nell’ideazione delle campagne di advertising;
- Possibilità di emergere e distinguersi rispetto alla concorrenza, con un prodotto originale e unico;
- Raccolta di dati sugli utenti grazie all’utilizzo di applicazioni in AR.
Esempi di applicazione
Marchi leader come IKEA e Sephora hanno introdotto app per lo shopping in AR che hanno rivoluzionato l’esperienza di acquisto mobile. Esse consentono ai consumatori di “provare” virtualmente i prodotti, sul proprio corpo o all’interno di spazi domestici.
Sephora, nel 2017, ha rilasciato l’app AR Virtual ARTIST, permettendo ai clienti di provare oltre 20.000 prodotti venduti dal brand, aiutandoli ad eseguire digitalmente tutorial di bellezza sul proprio viso e a trovare la giusta tonalità di colore per la propria pelle, grazie all’Intelligenza Artificiale.

Uno studio, che ha preso in analisi i commenti degli utenti, ha evidenziato come l’AR sia riuscita a dissolvere i confini esistenti tra brand e consumatori. Molti di essi hanno affermato che l’app fornisce “uno specchio interattivo”, che consente di provare diversi stili e look in un ambiente naturale. La caratteristica piú apprezzata è stata la possibilità di vedere trasformato il proprio corpo in una tela su cui sperimentare virtualmente i prodotti più amati.
Questa esperienza così reale ha avuto, in particolare, il pregio di focalizzare l’attenzione dei consumatori sui loro volti aumentati piuttosto che sui prezzi e sul packaging di marchi diversi.
Dunque la Realtà Aumentata si rivela sempre più un “must have” per tutti quei brand che vogliono intercettare i gusti di una clientela sempre più digital.