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Quante volte hai sentito dire che San Valentino, più che essere la festa degli innamorati, è quella del marketing?
Diciamocelo: queste “voci di corridoio” non sono poi così false.
In questo periodo ricco di amore, tanti brand nel tempo hanno cercato di farsi notare, a volte con campagne davvero fuori dal comune.
Sono andate tutte a buon fine? Non proprio, ma una cosa è certa: le più stravaganti sono state tutte memorabili.
Se sei curioso di scoprire quali sono state le più “trasgressive” allora continua a leggere!
San Valentino per sgrammaticati: “un’amore”

Ebbene sì, ti trovi davanti ad un abomino contro la grammatica italiana, che difficilmente si potrà dimenticare: l’apostrofo sull’articolo indeterminativo “un” davanti ad una parola maschile.
Il messaggio che voleva andare a trasmettere, però, era tutt’altro che banale: come si vede in questo video. Infatti la campagna aveva l’obiettivo di convincere le persone a firmare una petizione per far diventare la parola “amore” neutra, in veste simbolica, dimostrando così che l’amore non ha genere, non ha razza, non ha religione.
L’amore non è mai un errore.
In questo caso è stata utilizzata la tecnica del “se non sai stupire, allora fai parlare in qualche modo di te“: discussa e ridiscussa, è stata una grande campagna di marketing, che verrà ricordata per molto tempo, soprattutto per il suo tono altamente provocatorio.
Altro che “stanza dei giochi”: San Valentino con l’Adults Meal

Tutti noi conosciamo bene l’Happy Meal, vero? Si tratta della scatola dei divertimenti che tutti noi da bambini volevamo, non tanto per il cibo quanto per la sorpresa contenuta al suo interno.
L’Happy Meal, celebre prodotto di Mc Donald’s contiene tutt’ora, infatti, un piccolo menù per bambini, composto da patatine fritte, bibita, snack e, a scelta, hamburger o toast. Questo menù però, viene sempre accompagnato da un piccolo gioco, che cambia continuamente, a seconda delle proposte della casa madre.
Proprio per questo il suo competitor principale, Burger King ha deciso di proporre “L’Adult Meal”, simile all’happy meal ma dedicato ai più grandicelli, rilanciando il prodotto con un altro target e in occasione di un evento speciale.
Che cosa conteneva di preciso? Due hamburger, due porzioni di patatine fritte, due birre e un gadget non culinario: una mascherina, uno spolverino o un massaggiatore per la testa.
Ovviamente il tutto veniva distribuito solo dopo le ore 18:00 del 14 febbraio e solo ai maggiorenni, per rendere questa iniziativa ancora più appetibile.
Inutile dire che è stata una vera e propria genialata!
Attenzione: le tue ricerche dicono molto di te
“Parisian love” ti dice niente?
Questa è stata una campagna di ben 12 anni fa che ha avuto grandi riscontri.
Chi l’ha inventata? Ovviamente Google.
Tramite le ricerche che facciamo online, Google ci conosce davvero benissimo. Infatti, con questo video, anche se piuttosto breve, è stata ricostruita la storia di un americano che si è innamorato di una parigina, proprio dalle parole chiave inserite nella barra di ricerca.
Il video su YouTube conta 8,2 milioni di visualizzazioni, che possono sembrare poche, ma stiamo parlando di 12 anni fa, quando ancora i social e il web non venivano utilizzati tanto quanto oggi.
Possiamo quindi definire questa campagna, efficace.
“Cos’hai combinato per ascoltare “Sorry” 42 volte a San Valentino?”
Questa è la domanda che ironicamente Spotify ha posto ad un suo ascoltatore il giorno di San Valentino del 2016.
Qual è la strategia utilizzata in questo caso? Quella di parlare in modo diretto al pubblico, abbattendo ogni barriera. Ovviamente non può mancare una giusta dose di ironia, che non guasta mai, soprattutto nella comunicazione online.
Che cosa ha fatto di preciso questo ascoltatore che è stato “preso di mira”? Ha ascoltato per ben 42 volte la canzone “Sorry” contenuta nella playlist “Forever Alone”.
Ma cosa avrà mai combinato? Si accettano scommesse!
Il team di Marketing Espresso ti augura un buon San Valentino in compagnia di queste campagne che, molto probabilmente, rimarranno nella storia del marketing.